Musk e Putin in contatto dal 2022, l’indiscrezione del WSJ preoccupa l’Occidente

La preoccupazione maggiore riguarda la possibilità che i satelliti di Starlink, branca di Space X, possano essere utilizzati dalla Russia per sabotare o indebolire l'Occidente

Redazione
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Il Wall Street Journal ha citato diverse fonti russe, statunitensi ed europee che avrebbero confermato che Elon Musk, magnate sudamericano proprietario di X, Tesla e SpaceX, e Vladimir Putin avrebbero contatti regolari dalla fine del 2022. I due avrebbero costruito un rapporto dopo alcuni mesi dallo scoppio del conflitto in Ucraina e da quel momento non avrebbero mai interrotto le comunicazioni. Quali siano i motivi che legano i due uomini al momento non sono chiari e proprio questa mancanza di certezze ha dato adito a speculazioni che ora preoccupano fortemente l’Occidente.

La possibilità, infatti, che il fondatore e proprietario di una delle più grandi aziende produttrici di satelliti in Occidente sia invischiato nei piani di un leader dell’Est Europa, che non ha mai nascosto il suo nervosismo e la sua poca fiducia nei confronti di Usa ed Europa, starebbe alimentando i peggiori incubi di capi di Stato e di governo. Al momento Elon Musk non ha confermato l’indiscrezione, preferendo il silenzio stampa a dichiarazioni che potrebbero ingigantire ancora di più la questione.

Il portavoce del Cremlino, Dmitry Peskov, ha invece smentito la notizia, sostenendo che questa sia “totalmente falsa“. Secondo Mosca, infatti, l’unico contatto realmente avvenuto tra Putin e Musk risalirebbe al 2021, ovvero ad un periodo precedente alla guerra russo-ucraina, e avrebbe riguardato argomenti totalmente estranei al futuro conflitto. I due avrebbero infatti discusso, telefonicamente, di “tecnologie visionarie, soluzioni per il futuro e indirizzi dello sviluppo tecnologico“.

Il nodo Starlink tra Putin e Musk

La preoccupazione maggiore che è nata dai presunti contatti tra Elon Musk e Putin riguarda principalmente la possibilità che i satelliti di Starlink, branca di Space X, possano essere utilizzati dalla Russia per sabotare o indebolire l’Occidente. I dubbi sulla questione sarebbero poi sostenuti dal fatto che dal 2022 anche le armate russe usufruiscono dei servizi di Starlink per portare avanti le offensive nei confronti dell’Ucraina.

Quando scoppiò il conflitto, Musk si disse disponibile ad aiutare la Nazione di Volodymyr Zelensky, offrendo gratuitamente i servizi dei satelliti Starlink. In questo modo le truppe ucraine hanno potuto utilizzare droni e armi sofisticate per portare avanti le loro operazioni difensive. La situazione avrebbe però assunto una piega diversa nel momento in cui l’Ucraina ha chiesto di poter usare gli stessi servizi per colpire direttamente le truppe russe. A quel punto Musk ha negato la possibilità, giustificando la sua posizione col fatto che stesse “perdendo soldi” fornendo tale servizio.

L’ipotesi, quindi, vedrebbe Musk che dal 2022 ha pian piano iniziato a modificare la sua visione del conflitto, spostandosi sempre più su posizioni filo-russe. Alcune fonti, riportate dal Wall Street Journal, avrebbero poi sostenuto che Putin abbia addirittura fatto da intermediario tra Xi JinPing e Musk affinché i servizi di Starlink non fossero resi utilizzabili a Taipei.

Le reazioni della politica italiana

L’indiscrezione del Wall Street Journal ha mandato in allarme anche la politica italiana, preoccupata per i collegamenti tra il nostro governo e il progetto Starlink di Elon Musk. L’eurodeputato Sandro Gozi ha infatti chiesto che l’Europa presti attenzione alla questione perché la possibilità dei contatti tra Putin e Musk “ci dà la misura della pericolosità di questo miliardario capriccioso che non si limita a fare business, ma mette mani e piedi nella geopolitica internazionale“.

Sulla questione si è espresso anche Enrico Borghi, capogruppo al Senato di Italia Viva e componente del Copasir, che ha chiesto direttamente al Presidente del Consiglio Giorgia Meloni di chiarire quali siano “le ragioni, la natura, il senso e la necessità delle  relazioni tra il governo e Starlink di Elon Musk“. Borghi ha infatti sottolineato che se realmente Starlink fosse al servizio di Vladimir Putin allora potrebbe crearsi un grave problema di sicurezza per il nostro Paese.

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