Camorra, arrestato il latitante “pericoloso” Luigi Belvedere: il narcos si nascondeva in Colombia

Belvedere era latitante dal 2020 e, dopo aver messo in campo articolare indagini per rintracciarlo, sarebbe stato tradito da un'app di messaggistica sul suo cellulare

Redazione
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La Polizia di Stato italiana in missione in Colombia ha contribuito all’arresto questa notte a Medellin del camorrista latitante Luigi Belvedere, che si nascondeva da dicembre 2020. Per il ministero dell’Interno era considerato latitante pericoloso”. Belvedere deve scontare in carcere una pena di 18 anni, 9 mesi e 20 giorni e è inoltre destinatario anche di un’altra misura cautelare di poco meno di 10 anni sempre legata al traffico internazionale di stupefacenti.

L’arresto di Belvedere

Luigi Belvedere, 32 anni e originario di San Clemente di Caserta, è un broker specializzato nell’importazione di cocaina, operando come intermediario tra i cartelli colombiani e alcuni clan del “cartello camorristico” dei Casalesi. È quindi considerato un potente narcotrafficante, che è contrapposto al clan Belforte.

Il narcos Luigi Belvedere
Luigi Belvedere visita la tomba di Pablo Escobar

L’inchiesta, che ha permesso di seguire tutte le sue operazioni, è stata coordinata dalla procura distrettuale di Napoli e condotta dalla Squadra mobile della questura di Caserta, dalla Sisco di Napoli e dallo Sco, in collaborazione con organismi investigativi colombiani e con il sostegno operativo di Europol, della Dcsa e del Servizio per la cooperazione internazionale di polizia.

Le indagini che hanno portato all’arresto sono state lunghe e complicate. ma alla fine è stato tradito da un’app di messaggistica sul suo cellulare. L’uomo è stato rintracciato infatti anche dalle informazioni che sono state prese da questo noto sistema di messaggistica in collaborazione con Europol, le quali hanno confermato la presenza del latitante in Colombia. Qui Belvedere faceva parte dell’organizzazione che si occupava delle spedizioni di droga dal Sud America verso l’Europa. Da mesi l’attenzione degli investigatori che indagavano sul caso era concentrata sul Sud America e in particolare proprio sulla Colombia. Belvedere era diventato noto ultimamente nel paese sudamericano perché aveva aperto due pizzerie a Cartagena.

Nei giorni scorsi sempre in Colombia era stato arrestato un altro pezzo grosso dei narcos: Gustavo Nocella, “Ermes”, che faceva da intermediario per l’esportazione di cocaina dal Sudamerica all’Italia, tenendosi in contatto coi clan di camorra napoletani.

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