Ungheria chiede revoca immunità a Ilaria Salis, lei tuona: “Impossibile, processo giusto”

"Evidentemente, i tiranni faticano a digerire le critiche" ha commentato l'eurodeputata di Alleanza Verdi e Sinistra, sostenendo che la decisione sia legata al suo intervento in plenaria in cui ha duramente criticato Victor Orban

Redazione
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L’Ungheria di Viktor Orban ha chiesto che venga revocata l’immunità parlamentare dell’eurodeputata Ilaria Salis, ex detenuta in un carcere di Budapest con l’accusa di aver aggredito tre militanti di estrema destra nel corso di una manifestazione. La 36enne, ora libera, è stata a lungo sulle prime pagine dei giornali a causa del trattamento “disumano” che le sarebbe stato riservato in cella e durante il trasporto in tribunale. La detenuta era infatti trasportata in catene davanti al giudice.

La stessa Ilaria Salis ha dichiarato che la decisione dell’Ungheria non è giunta come una sorpresa perché sarebbe una risposta all’intervento dell’Eurodeputata, avvenuto ieri in Plenaria, sulla presidenza ungherese e sull’operato di Orban. “Evidentemente, i tiranni faticano a digerire le critiche” ha commentato l’eurodeputata di Alleanza Verdi e Sinistra in un post pubblicato sui suoi social, in cui chiede al Parlamento di non cedere alla richiesta dell’Ungheria.

Salis: “In Ungheria non può svolgersi un processo giusto

L’eurodeputata ha sottolineato che la scelta del Parlamento potrebbe non solo influenzare la sua vita ma anche il futuro dell’Europa, che “è sempre più minacciata da forze politiche autoritarie“. Salis ha quindi dichiarato di auspicare che “il Parlamento scelga di difendere lo stato di diritto e i diritti umani, senza cedere alla prepotenza di una ‘democrazia illiberale’ in deriva autocratica“.

Ilaria Salis
Ilaria Salis

L’eurodeputata ha poi voluto sottolineare i rischi che correrebbe nel caso in cui la richiesta dell’Ungheria venga accettata: “Si tratta di un Paese che mi ha già dichiarato colpevole prima della sentenza. Non sussistono le condizioni minime affinché in Ungheria possa svolgersi un processo giusto“. L’ex detenuta ha poi sostenuto che questa situazione non riguarda nello specifico solo la sua situazione, ma quella di ciascun “oppositore politico, soprattutto se antifascista“. Salis ha quindi concluso il suo post, sottolineando che ora è il momento di dimostrare nuovamente il potere della solidarietà, come fatto in passato, e di mobilitarsi “in nome dell’antifascismo, della democrazia e di una vera giustizia“.

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