Guerra in Ucraina, a Baku l’incontro segreto informale tra Germania e Russia

A diffondere la notizia dell'incontro a Baku i media tedeschi, che parlano della partecipazione di alti rappresentanti di entrambi i paesi. I partecipanti tedeschi non hanno però rilasciato dichiarazioni a riguardo. Nel vertice si dovrebbero affrontare tematiche quali la durata della guerra in Ucraina e il rilancio dei rapporti russo-tedeschi

Redazione
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Novità in arrivo per i negoziati riguardanti la guerra in Ucraina? Questa è la domanda che ci poniamo nel sapere che oggi a Baku, la capitale dell’Azerbaigian, è previsto un incontro segreto e non ufficiale tra “rappresentanti di alto livello della politica e della società di Russia e Germania, come riportato dai media tedeschi. Tema della discussione pare essere la “cooperazione russo-tedesca”.

Guerra in Ucraina: l’incontro a Baku

Secondo quanto riportato dai media questo incontro segreto si dovrebbe interpretare alla luce del Dialogo di Pietroburgo, ovvero una serie di incontri tra Germania e Russia che hanno avuto inizio nel 2001 con l’obiettivo di avvicinare le società tedesca e russa. Questi incontri però sono stati ufficialmente cancellati nel 2021, quando la Russia aveva dichiarato “non grate” le organizzazioni tedesche coinvolte. “Ma, a quanto pare, rappresentanti di alto rango del Cremlino stanno ancora negoziando con influenti tedeschi del mondo della politica”, ha affermato Ard. Secondo Tagesschau l’incontro “sarebbe politicamente esplosivo”, per le conseguenze che potrebbe avere sulla politica estera ufficiale della Germania, che ha invece l’obiettivo dichiarato di isolare politicamente la Russia.

Secondo quanto riportato dal sito EurAsia Daily, i partecipanti all’incontro sarebbero l’ex presidente del Partito socialdemocratico ed ex primo ministro del Brandeburgo, Matthias Platzeck, l’ex capo della cancelleria federale, Ronald Pofalla, e l’ex direttore generale del Dialogo di Pietroburgo, Martin Hoffmann. Sarebbe inoltre prevista la presenza dell’ex ambasciatore svizzero a Berlino, Tim Guldimann, e l’attuale direttore del Centro di Ginevra per la politica di sicurezza, Thomas Greminger. I partecipanti russi dovrebbero essere invece l’ex primo ministro, Viktor Zubkov, il presidente del Consiglio presidenziale per i diritti umani, Valery Fadeev, ed il rappresentante speciale del presidente russo per la cooperazione culturale con i Paesi stranieri, Mikhail Shvydkoi.

Ma i partecipanti tedeschi non hanno rilasciato nessuna dichiarazione, anzi EurAsia Daily ha affermato che “nessuno dei partecipanti non russi menzionati nel programma ha confermato la propria partecipazione all’incontro. Uno di loro lo ha negato chiaramente (l’ex presidente della Cdu Armin Laschet, ndr), alcuni non hanno risposto, altri lo hanno fatto in modo evasivo”. Il comportamento dei rappresentanti tedeschi è da interpretare nel quadro generale della crisi in Ucraina, dato che la Germania dopo gli Usa è il secondo fornitore di armi a Kiev. E in questa domenica di ottobre incontreranno importanti personalità della nemica Russia.

Secondo i media tedeschi il programma sarà il seguente: questa sera si terrà una cena nell’hotel esclusivo Four Seasons di Baku che anticiperà i negoziati veri e propri di domani sulla cooperazione bilaterale. E non sarebbe la prima volta che avviene un incontro del genere, perché pare che le parti del Dialogo di San Pietroburgo si siano riunite a Baku, sempre al Four Seasons, il 21-22 aprile scorso. Tra i temi in programma la durata della guerra in Ucraina e il rilancio dei rapporti russo-tedeschi.

Non sarebbe tanto difficile immaginare un incontro del genere se si pensa che il cancelliere tedesco Olaf Scholz sabato ha dichiarato che è responsabilità della Germania evitare il conflitto fra la Russia e la Nato e fa sempre più spesso riferimento alla necessità di giungere alla pace coinvolgendo Putin nelle trattative. E pare che a tal fine, uomini del cancelliere si sarebbero recati in segreto a Mosca.

Come altri leader europei, anche Scholz non ha dato il via libera all’invio di armi a lungo raggio a Kiev: “Non considero questa una fornitura appropriata, e così rimarranno le cose”, ha affermato, non condividendo uno dei punti del Piano per la vittoria presentato da Zelensky per porre fine alla guerra entro il prossimo anno. Inoltre Scholz ha confermato anche di essere contrario a un invito veloce all’Ucraina ad aderire alla Nato, un altro dei punti del Piano di Kiev.

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