Elezioni Moldavia: vince il Sì al referendum pro-Ue per 9mila voti e Sandu è in testa nelle presidenziali

I cittadini moldavi sono chiamati a scegliere tra candidati alla presidenza europeisti e filorussi ed esprimere tramite il referendum se sono favorevoli o meno all'entrata della Moldavia in Ue

Redazione
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Nelle ultime settimane, la Moldavia ha affrontato un momento cruciale nella sua storia recente, segnato da un referendum costituzionale che ha sollevato interrogativi profondi sul futuro europeo del Paese. Le autorità moldave avevano ribadito con fermezza “l’identità europea del popolo della Repubblica di Moldavia” e dichiarato “l’integrazione nell’Unione Europea come obiettivo strategico”. Ma l’ok dei cittadini moldavi all’ingresso nell’Unione non ha mostrato il grande vantaggio sperato, vincendo solo per 9mila voti.

Il referendum Ue

Il sito alegeri.md dell’associazione per la democrazia partecipativa Adept ha reso noti i dati che mostrano la vittoria matematica del Sì al referendum pro-Ue in Moldavia, nonostante manchino ancora i dati di 19 seggi e l’ok della Commissione elettorale. Sono state scrutinate 2.200 sezioni su 2.219 e il Sì è in testa al 50,31% e 742.819 voti, mentre il No ha 733.711 voti e il 49,69%. Mancano quindi i voti di 2.423 elettori e il vantaggio del sì è di 9.108 voti.

La vittoria di Maia Sandu

Il referendum coincide con le elezioni presidenziali che si preannunciavano decisive. Con il 98,4% delle sezioni scrutinate, Maia Sandu appare in testa con il 41,97% dei voti. Dovrà però affrontare un ballottaggio con il candidato socialista filorusso Alexandr Stoianoglo, che ha il 26,31% dei voti. Gli altri nove candidati sono lontani, tranne Renato Usatii al 13,74%. Il vantaggio di Sandu appare superiore a quello previsto nei sondaggi della vigilia che la posizionavano al 35,8%.

Affluenza e incidenti elettorali

La Commissione elettorale ha dichiarato valido il voto, nonostante diversi incidenti. La partecipazione è stata relativamente alta, con un’affluenza del 51,5%, in aumento rispetto al 48,3% delle politiche del 2021. Tuttavia, le autorità hanno segnalato anche una serie di irregolarità, tra cui schede fotocopiate, voti comprati e manifestazioni non autorizzate. La polizia ha denunciato 34 episodi di violazione del processo elettorale e arrestato centinaia di persone nell’ultimo periodo, rivelando una macchina di corruzione ben orchestrata.

Influenza estera e instabilità interna

Le operazioni di voto si sono svolte anche all’estero, con grande affluenza nei seggi allestiti in Francia, Italia, Turchia, Romania, Belgio e Russia. In Romania, per esempio, si sono registrate lunghe code di elettori. Tuttavia, il ministero degli esteri moldavo ha denunciato la creazione di code artificiali nei seggi di Mosca per ostacolare le operazioni di voto.

La presenza di circa 2.000 soldati russi in Transnistria e la guerra in Ucraina aggiungono un ulteriore elemento di instabilità al contesto moldavo. Mosca nega ogni coinvolgimento, ma l’ombra dell’oligarca fuggitivo Ilan Shor, accusato di finanziare campagne contro il governo moldavo, getta una luce inquietante sulle dinamiche politiche in corso.


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