Open Arms, Bongiorno chiede assoluzione di Salvini: “Il fatto non sussiste”

Open Arms sarebbe un "processo politico" secondo l'avvocata del leader della Lega, poiché il fondatore della Ong e i suoi dipendenti non avrebbero voluto non lo sbarco dei migranti ma la caduta dell'allora ministro dell'Interno. "Open Arms non rispose mai alla Spagna, che forniva i porti  Algesiras, Palma di Maiorca" ha infatti spiegato la legale

Redazione
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Nel Tribunale di Palermo si è svolta l’arringa difensiva di Matteo Salvini, pronunciata dall’avvocatessa Giulia Bongiorno, che ha concentrato il suo discorso sull’inesistenza di un reato compiuto dal suo assistito. Secondo la legale, e secondo le prove che questa ha portato con sé, la Ong Open Arms avrebbe avuto a disposizioni una serie di soluzioni che avrebbe deciso di non accogliere per raggiungere il suo obiettivo finale: sbarcare a Lampedusa.

Le accuse a cui deve far fronte il ministro sono di sequestro di persona e rifiuto d’atti d’ufficio per aver impedito nell’estate 2019 lo sbarco della nave dell’ong spagnola che dà il nome al processo con a bordo 147 migranti. Bongiorno ha però voluto dimostrare la volontà dell’Italia di permettere lo sbarco, ma solamente a determinate condizioni, tra cui la dimostrazione che i migranti a bordo si trovassero in una situazione di disagio.

Il vicepremier è arrivato poco prima delle 10 nell’aula bunker del carcere Pagliarelli, insieme al suo avvocato Giulia Bongiorno. Nella requisitoria di due udienze fa l’accusa ha chiesto per il leader della Lega 6 anni di reclusione. Sul social X Salvini ha scritto: “Qui aula bunker del carcere Pagliarelli di Palermo. A testa alta, senza paura, per l’Italia e gli italiani”. Il Presidente della seconda sezione penale di Palermo Roberto Murgia  alla fine dell’udienza ha fatto sapere che la sentenza del processo Open Arms sarà emessa il prossimo 20 dicembre.

Open Arms, Bongiorno: “Assolvere Salvini perché il fatto non sussiste

L’avvocata Giulia Bongiorno nel mezzo dell’arringa difensiva del processo ha chiesto che il suo assistito, Matteo Salvini, venisse assolto perchéil fatto non sussiste“. La legale ha infatti sostenuto che nella nostra società è scorretto definire i confini “strumenti di discriminazione“, in quanto invece rappresentano “uno scudo alla pace“. Senza di essi, ha infatti sottolineato la legale, nel mondo regnerebbe il caso. Proprio a difesa di questi confini, l’allora ministro dell’Interno Matteo Salvini ha tentato di comprendere se lo sbarco dei 147 migranti a Lampedusa fosse necessario.

Bongiorno ha quindi spiegato che l’Italia avrebbe richiesto al personale presente sulla nave dell’Ong spagnola di compilare una mail in cui venisse spiegata la situazione di disagio vissuta dagli immigrati a bordo, così che a questi fosse garantito lo sbarco. La mail, secondo le parole dell’avvocata, sarebbe stata inizialmente ignorata e poi trasferita a Oscar Camps, fondatore dell’Organizzazione, che comunque non avrebbe risposto. “L’Italia era in ginocchio” ha evidenziato Bongiorno, per poi aggiungere: “‘scriveteci su un pezzetto di carta che sono in pericolo di vita’, viene chiesto, ‘e li facciamo scendere’, ma nulla da fare. Chi teneva sotto sequestro allora i  migranti?“.

Bongiorno ha poi dichiarato che esistono delle prove che dimostrerebbero che l’Italia il 15 agosto 2019 avrebbe fato la possibilità di sbarcare a tutti con la dimostrazione di un “disagio” e che dal 16 agosto in poi la Ong ha smesso di rispondere, rinviando la questione alla Procura di Agrigento. Bongiorno ha poi ricordato che quanto accaduto è stata una “battaglia di Salvini sui diritti e non contro i migranti, che sono stati assistiti e tutelati“. La legale ha poi ammesso che in questa vicenda sono state scritte “pagine nere“, nello specifico in riferimento alle mail senza risposta inviate dall’Italia a Open Arms e alla mancata risposta di Open Arms alla richiesta di sbarco della Spagna.

Open Arms non rispose mai alla Spagna, che forniva i porti di Algesiras e Palma di Maiorca – ha dichiarato Giulia Bongiorno – Open Arms diceva che era molto impegnata e non poteva rispondere. Cominciò a essere particolare questo tipo di non risposta. Alla Spagna dicevano ‘buonanotte’, all’Italia  ‘domani, domani, domani’“. Bongiorno ha quindi voluto sottolineare che questo può essere ritenuto un processo “politico sotto un preciso punto di vista” perché in un video con protagonista Oscar Camps, questo dice che i volontari di Open Arms sono felici non perché i migranti sono sbarcati ma perché era caduto il ministro Salvini.

Crippa: “Dall’Anm basta polemiche su Salvini

Il vicesegretario della Lega Andrea Crippa ha voluto commentare le parole dell’Associazione nazionale magistrati nei confronti dei cortei organizzati dal centrodestra come supporto alla battaglia di Matteo Salvini, sottolineando di aver apprezzato “l’appello alla saggezza formulato da Anm” che si può considerare “un’autocritica“. Il leghista ha infatti spiegato che al momento “non risultano ripetuti interventi dell’Anm quando la sinistra scese in piazza a Riace per contestare processo e condanna a Mimmo Lucano” e quindi allo stesso modo “che l’Associazione Nazionale Magistrati saprà essere finalmente sobria e misurata nei suoi interventi“.

Open Arms, l’arringa della difesa di Salvini

Il presidente della II sezione penale, Roberto Murgia, ha dato il via all’udienza in aula bunker alle 10:10. La legale Bongiorno che si occupa dell’arringa difensiva ha depositato una memoria di 296 pagine. Presente Salvini, che oggi ha nominato come altro legale l’avvocato Francesco Colozzi. L’accusa è rappresentata dall’aggiunto Marzia Sabella e dai sostituti Calogero Ferrara e Giorgia Righi. A Righi è stata assegnata la scorta per proteggersi dagli insulti e dalle minacce ricevute in seguito alla richiesta di 6 anni di carcere a Salvini che aveva fatto nella scorsa seduta.

L’arringa difensiva del ministro pronunciata dall’avvocato Bongiorno è in corso e si protrarrà fino a tardo pomeriggio. La legale del ministro ha iniziato con queste parole il suo intervento: “Il mio sarà un intervento molto documentato: dimostrerò che Open Arms ha avuto innumerevoli possibilità di sbarcare i migranti ma ha opposto innumerevoli rifiuti“.

Bongiorno ha dichiarato che si contesta al ministro di aver rifiutato di individuare il Pos, quando in realtà a due ore dall’ingresso nelle acque territoriali italiane è stato dato un Pos, esattamente alle 3:23 del 15 agosto. “Di rifiuti ce ne sono stati tanti, ma non da Salvini” ha aggiunto la legale.

Bongiorno ha sottolineato poi il fatto che il ministro è accusato di aver tenuto sull’imbarcazione i migranti per 6 giorni, dal 14 al 19 agosto, ma si considera legittimo che Open Arms abbia tenuto a bordo gli stessi migranti dal primo al 14 agosto. Per l’avvocato “era evidente a tutti” che l’ong avrebbe dovuto sbarcare in Spagna, in quanto avrebbe avuto diverse possibilità per fare sbarcare i migranti, “ma ha scelto di bighellonare anziché andare nel suo Stato di bandiera”.

Dobbiamo uscire dalla logica che è tutto un diritto“, ha affermato l’avvocato, spiegando che c’è una differenza tra diritto e pretesa. Se esiste il diritto allo sbarco, non esiste però “il diritto di scegliere dove e come far sbarcare e chi fare sbarcare”. Quindi, ha chiesto retoricamente il motivo per cui se c’erano tutte queste opzioni l’ong ha scelto di non sbarcare in Spagna.

La memoria di 296 pagine è stata depositata dalla legale con l’obiettivo di documentare che dal 15 al 20 agosto Open Arms aveva tantissime soluzioni di far sbarcare, e non soltanto quelle di cui si è parlato finora“. Ha inoltre sottolineato che è sempre esistita una porta aperta creata dalla Guardia costiera, ovvero quella dei diritti umani: “Bastava dichiarare “soffro di insonnia e di stress” e si scendeva. Non una malattia, qualcosa di diverso. Lo documenteremo”.

Bongiorno ha portato all’attenzione il fatto che dal 18 agosto Open Arms aveva rifiutato diverse possibilità che le erano state proposte: aveva rifiutato Algeseiras, Palma di Maiorca, non aveva accettato la proposta di essere scortata da una motovedetta italiana.

La manifestazione della Lega

Nel mentre la Lega ha organizzato una manifestazione in piazza Politeama a Palermo per mostrare solidarietà al loro leader. In piazza stanno manifestando i cittadini che sostengono il Carroccio, alcuni parlamentari nazionali e regionali della Lega e i ministri Giuseppe Valditara e Roberto Calderoli. Valditara ha risposto ai giornalisti che gli hanno chiesto se sia opportuna la sua presenza alla manifestazione come rappresentante delle istituzioni: “Credo di essere un cittadino libero che va dove ritiene di dovere andare. Manifestare la solidarietà a Matteo Salvini credo sia un atto doveroso per chi crede nella sua politica”.

Ieri sera Open Arms era ospite nella sede romana del Pd per parlare di immigrazione e la Lega ha commentato la vicenda sottolineando che tra le ong e il centrosinistra c’è sempre stato un “feeling” ma che comunque risulta “sconcertante e preoccupante“.

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