Conte affonda contro Meloni e il governo: “Questa manovra è solo un grande imbroglio”

Il leader pentastellato ritiene che i dati presentati da Meloni non siano veritieri e che su di essi sia stata costruita una narrazione entusiastica che invece nasconde una situazione al collasso. Inoltre, l'"anticipazione di liquidità" chiesta alle banche si rivelerà un ulteriore peso nei confronti del governo che nel 2027 dovrà restituirla

Redazione
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Mai vista una cosa del genere” è questo il commento esterrefatto del leader del Movimento 5 Stelle Giuseppe Conte che, in un’intervista a La Stampa, ha criticato duramente l’approccio del governo alla Legge di Bilancio e soprattutto la narrazione entusiasta e glorificatrice di Giorgia Meloni, che ha esaltato i risultati ottenuti dal suo esecutivo. Per il leader pentastellato, infatti, la manovra per il 2025 non è altro che “il grande imbroglio di una premier che mistifica la realtà, diffonde dati falsi e mente spudoratamente ai cittadini“.

Conte avrebbe quindi sfruttato il momento per confutare diverse tesi portate avanti dal Presidente del Consiglio, a partire dal presunto grande successo riguardante il settore della sanità pubblica. “I numeri, che le abbiamo riepilogato, mostrano che gli investimenti in rapporto al Pil non sono mai scesi così in basso dal 2007” ha infatti sostenuto Conte, sottolineando che se si decide di prendere in considerazione anche l’inflazione, i costi energetici e quelli del personale, allora i 3,5 miliardi destinati al settore potranno essere considerati in realtà “un ulteriore taglio su un sistema sanitario già a pezzi, da Nord a Sud“.

Il Presidente del Consiglio Giorgia Meloni
Il Presidente del Consiglio Giorgia Meloni

L’ex premier ha inoltre affrontato il tema delle banche e delle pensioni, oltre a cercare di chiarire quali potrebbero essere i prossimi passi del centrosinistra. I rapporti con Matteo Renzi non sono ancora migliorati e al momento sembrerebbe che si ragioni in vista di alleanze su singoli temi insieme ad altre forze politiche, il tutto nell’attesa dell’assemblea costituente del M5S, in cui l’assetto del partito potrebbe essere modificato radicalmente.

Conte: “Dobbiamo fermare un treno lanciato verso un binario morto

La critica principale di Giuseppe Conte riguarda in generale l’approccio del governo nei confronti delle questioni economiche. Dai finanziamenti destinati alla sanità, fino alla decisione di chiedere alle banche unanticipo di liquidità” che dovrà essere restituito nel 2027, ovvero l’anno in cui possibilmente salirà al potere un nuovo esecutivo. “Non a caso i banchieri, per nulla spaventati da questo prelievo, stanno festeggiando, come pure Tajani e Forza Italia” ha dichiarato il leader pentastellato, per poi aggiungere che una proposta per la tassazione degli extraprofitti è stata depositata dal M5S in Parlamento.

Conte ha poi voluto porre l’accento sul fatto che in Italia sia stato toccato “il record storico di poveri assoluti, ovvero 5,7 milioni nel 2023” e che dal 2014 sia stato raggiunto il più alto numero di minori in povertà. Una situazione disastrosa che il pentastellato imputa “agli effetti nefasti della guerra agli ultimi, perpetrata con la cancellazione del reddito di cittadinanza“. L’ex premier, sulla base di questi dati, ha quindi affondato contro il governo sostenendo che questi siano in realtà gli unici di record di cui può vantarsi, nella consapevolezza di non aver tentato abbastanza di migliorare la situazione economica del Paese.

Giuseppe Conte, leader del M5S
Giuseppe Conte, leader del M5S

Meloni ha provato ad ottenere una proposta alternativa rispetto all’accordo franco tedesco, che prevede un taglio annuo di 13 miliardi?” si è chiesto Conte, per poi sostenere che la Presidente lo ha semplicemente firmato, considerandolo non troppo deleterio, ma di fatto gettando il Paese in una situazione critica. “Stiamo crescendo dello zero virgola” ha infatti ricordato Conte, sottolineando come la produzione industriale su base annua continui a crollare da 19 mesi consecutivi. “Dobbiamo cercare in tutti i modi di fermare un treno lanciato verso un binario morto“.

Conte: “Con Renzi ancora nessun chiarimento

Tornando poi alla complessa situazione della coalizione di centrosinistra, Conte ha confermato che con Matteo Renzi non vi è stato alcun tipo di chiarimento e che quindi il M5S continua a la “sua azione politica per tutelare l’interesse dei cittadini e contrastare questo governo“, anche attraverso “le opportune convergenze con le altre forze su singoli temi“. Intanto, però, nelle tre elezioni Regioni che avverranno nei prossimi mesi, Italia Viva non farà parte della coalizione, come dimostra l’assenza del simbolo del partito di Renzi.

Le coalizioni devono avere un programma chiaro e condiviso e devono essere fondate sull’affidabilità delle forze politiche coinvolte” ha dichiarato il leader pentastellato, sottolineando che questi fattori sono “condizione necessaria” per la partecipazione del Movimento 5 Stelle alle alleanze tra partiti. Queste caratteristiche, quindi, sarebbero mancate nel rapporto con Italia Viva, che sin da subito è stata guardata con sospetto e respinta dai pentastellati. Sembrerebbe quindi non esservi possibilità di una riappacificazione tra le due forze politiche, almeno nel prossimo futuro.

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