La verità dietro gli appalti milionari di Sogei

Redazione
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L’arresto del direttore generale di Sogei, Paolino Iorio, ha scatenato una tempesta nel panorama politico e imprenditoriale italiano. Durante un incontro monitorato dalla Guardia di Finanza a Roma, Iorio è stato trovato in possesso di 15mila euro in contanti. Tuttavia, le indagini rivelano che l’importo delle tangenti ricevute dall’imprenditore Massimo Rossi supererebbe i centomila euro. Questo ha sollevato gravi accuse di corruzione e turbativa d’asta, collegando direttamente la gestione degli appalti pubblici con pratiche illecite.

Le indagini hanno messo in luce un’operazione complessa e ben orchestrata, mirata all’assegnazione di appalti pubblici che coinvolgono i ministeri della Difesa e dell’Interno. Gli inquirenti sospettano che i fondi illeciti siano stati canalizzati sia tramite bustarelle in contante che attraverso false fatture. Attualmente, nel registro degli indagati sono state iscritte 18 persone e 14 aziende, segnando un ampio raggio di coinvolgimento. I pubblici ministeri Lorenzo Del Giudice e Gianfranco Gallo hanno richiesto la convalida dell’arresto di Iorio, sottolineando l’importanza di chiarire la sua posizione all’interno di questo scenario di corruzione.

Sogei: le indagini

Martedì, Iorio è stato ascoltato dai pm, fornendo la sua versione dei fatti. È emerso che il manager aveva avviato contatti con Rossi attraverso un numero di telefono dedicato, a partire dal febbraio 2023. Le comunicazioni tra i due si sarebbero svolte regolarmente, con incontri programmati due volte al mese. Tuttavia, non tutti questi incontri hanno portato a transazioni finanziarie; quello di lunedì scorso, in cui Iorio è stato arrestato, ha rappresentato un’eccezione significativa, con il ritrovamento dei 15mila euro in una busta. L’accusa di corruzione pesa sulla sua posizione, e la richiesta di misura cautelare da parte dei pm evidenzia la serietà delle accuse mosse contro di lui.

Sogei: perquisito Stroppa

Le perquisizioni condotte dagli investigatori hanno portato alla luce una “enorme mole di documenti e dati” che potrebbero rivelare ulteriori dettagli su questa rete di corruzione. Tra i soggetti perquisiti figura anche Andrea Stroppa, il referente in Italia per SpaceX. Stroppa è accusato di concorso in corruzione, poiché avrebbe ricevuto un documento riservato dal ministero degli Esteri, il quale prometteva future commesse da SpaceX. Questo documento sarebbe stato fornito da un militare della Marina, anch’egli indagato, il quale ha inoltrato un documento interno della Farnesina che delineava potenziali progetti di collaborazione con SpaceX per scopi militari e dual-use.

Gli investigatori hanno delineato un articolato sistema corruttivo, caratterizzato da diversi protagonisti e ramificazioni sia all’interno del ministero della Difesa che in Sogei e nel ministero dell’Interno. L’indagine, avviata diversi mesi fa, ha fatto uso di intercettazioni e pedinamenti, portando alla scoperta di tangenti e di un sistema di favoritismi legato all’assegnazione degli appalti. Tra gli indagati, oltre a Iorio e Stroppa, figura anche un ufficiale della Marina e un dirigente del ministero dell’Interno, evidenziando un preoccupante intreccio di interessi e pratiche illecite.

Sogei, o Società Generale d’Informatica, è una società controllata al 100% dal ministero dell’Economia e delle Finanze. Essa gestisce servizi informatici cruciali per il funzionamento della pubblica amministrazione, inclusi il Sistema informativo della fiscalità e l’automazione dei processi operativi e gestionali per vari ministeri e agenzie fiscali. A fronte di questo scandalo, il ministro dell’Economia, Giancarlo Giorgetti, ha affermato che il governo rispetta il lavoro della magistratura e che le istituzioni devono collaborare per garantire la massima trasparenza.

In risposta alle notizie riguardanti Iorio, la Commissione parlamentare di Vigilanza dell’Anagrafe Tributaria ha già predisposto la convocazione del presidente e dell’amministratore delegato di Sogei per la prossima settimana, affinché possano fornire chiarimenti sull’accaduto. Questa azione evidenzia l’importanza del controllo e della supervisione all’interno delle istituzioni pubbliche, specialmente in un momento in cui la fiducia nel sistema è stata messa a dura prova.

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