Ieri pomeriggio la presidente del Consiglio dei ministri Giorgia Meloni ha presenziato alla Camera dei Deputati per esporre le sue comunicazioni in vista del Consiglio europeo del 17 e 18 ottobre 2024, dopo averlo fatto in mattinata al Senato. Nella Camera i due leader dell’opposizione Giuseppe Conte ed Elly Schlein hanno approfittato dell’occasione per criticare le azioni della premier, passando dalla questione Medio Oriente alla sanità, fino agli atteggiamenti personali di Meloni.
Le critiche di Conte a Meloni
Il leader del Movimento 5 stelle è partito dalla questione mediorientale e ha criticato le “posizioni ambigue, incerte, anche ipocrite” del governo italiano in quanto presidente del G7. Conte ha poi chiesto di smettere di rifornire Israele sul campo militare e ha provocato: “Non vi sono bastati mesi di sistematico sterminio della popolazione palestinese per capire che quella di Netanyahu è una strategia folle che porta a una barbarie?”. Restando in tema guerra è passato a quella in Ucraina e ha dichiarato: “Vuole continuare a scommettere sulla vittoria ucraina sulla Russia? La smetta di scommettere”.
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Conte ha poi fatto riferimento a Raffaele Fitto, il commissario italiano nella prossima Commissione europea. Meloni ha chiesto all’opposizione di votare per lui come FdI votò per Paolo Gentiloni nel 2019, dato che dovrà superare il voto del Parlamento europeo. Il leader pentastellato ha dichiarato che la premier ora afferma questo, ma fino a poco tempo fa “ci diceva che la scelta di Gentiloni era frutto di un ‘inciucio'”. Conte ha poi posto una domanda retorica, chiedendo il perché si dovrebbe “mandare in Europa un ministro che dovrebbe sorvegliare l’attuazione dei piani altrui quando non è stato buono ad attuare il nostro? Fitto è il meglio del peggio, quindi è il pessimo”.
Conte ha poi spostato l’attenzione sulla questione sanità, sottolineando che in Italia il settore “è a pezzi” e “che congelando la spesa sanitaria non riusciamo a stare dietro all’inflazione e ai costi energetici negli ospedali?”.
Infine ha citato la premier che poche ore prima al Senato aveva detto alla pentastellata Bevilacqua: “Il giorno che mi farò spiegare quello che ho detto da un esponente del Movimento 5 stelle, mi dimetto”. Conte ha risposto “ci provo” cercando effettivamente di spiegare le idee della premier ma interpretate a modo suo.
Quindi per Conte quando Meloni parlava di “aiuti alla natalità‘” voleva dire “raddoppio delle tasse su pannolini e prodotti d’infanzia”; quando ha detto “cancellazione delle accise“, intendeva “aumento delle accise”; quando ha parlato di aiuti ai pensionati e stop Fornero, voleva dire “tagli alle rivalutazioni delle pensioni”; quando ha detto “blocco navale” intendeva “blocco dei treni”; e quando diceva “ampio spazio d’ora in poi al merito”, voleva dire “riconosceremo il merito ai nostri familiari e amichetti”.
In conclusione, Conte ha dichiarato: “I poteri forti sono in luna di miele con il suo governo. La smetta con il suo vittimismo complottista, gli italiani l’hanno votata per governare, non per lamentare la fatica di governare e complottismi vari. Governi, se ne è capace”.
Le critiche di Schlein a Meloni
Anche la leader del Pd ha sfruttato l’occasione alla Camera per criticare l’azione della premier. Ha parlato dell’attacco contro l’ong Sea Watch dichiarando che “lei nel suo intervento come al solito fa la forte con i deboli e la deboli con i forti. Ha fatto un attacco da bulla a Sea Watch: occorre ricordarle che la solidarietà non è un crimine. Alza la voce con loro e non la alza con Netanyahu”.
Ha quindi affrontato la questione mediorientale, in cui ha sottolineato che “chi attacca l’Onu attacca il mondo, e non è solo ‘inaccettabile’ come lei afferma: è un punto di non ritorno”, quindi c’è la necessità che l’Italia si allinei con gli altri paesi Ue “che stanno chiedendo l’embargo totale dell’invio di armi a Israele da parte di tutti i Paesi”. Ha riaffermato la richiesta di riconoscere la Palestina come stato e ha dichiarato che i dem hanno sempre contrastato l’antisemitismo, “a differenza della giovanile del suo partito”. Schlein ha sottolineato il fatto che criticare il governo di Netanyahu e manifestare contro il massacro dei palestinesi non vuol dire essere antisemiti.
Passando all‘Ucraina ha ribadito il “sostegno all’autodifesa dell’Ucraina dall’invasione criminale di Putin”, sottolineando però la necessità che Italia e Ue debbano sforzarsi di più in campo politico e diplomatico “per raggiungere una pace giusta”. La dem è poi passata a criticare il governo riguardo l’Ue e l’economia: “Lei ha solo detto che bisognerà verificare nuovi strumenti di debito comune”, invece in quanto premier “dovrebbe guidare una grande battaglia in Europa per assicurare che il Next generation Eu continui e si rafforzi. O non vuole scontentare i suoi alleati nazionalisti?”
Anche lei ha affrontato il tema Raffaele Fitto, chiarendo che i dem valuteranno tutti i candidati commissari, Fitto compreso. “Ma non pensi di salire in cattedra, perché lei chiamò una piazza contro Gentiloni. Non avete niente da rivendicare se non la vostra incoerenza”. Infine Schlein ha concluso che il vero governo, fuori dall’immagine che gli vuole dare la propaganda, è un governo che “taglia la sanità, taglia il sociale, non ha un piano industriale, nega il salario minimo, aumenta precarietà e povertà, premia gli evasori e calpesta i diritti. State riportando il Paese indietro ma noi vi fermeremo“.
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