Trump schiva il terzo attentato: fermato un uomo armato ad un comizio in California

L'uomo era armato di pistola ed era in possesso di diversi passaporti falsi. Il secret service lo avrebbe individuato mentre cercava di avvicinarsi al luogo del comizio per poi arrestarlo e interrogarlo; al momento è incerto il movente del presunto attentato

Redazione
5 Min di lettura

Mancano ormai poco più di 20 giorni all’election day degli Stati Uniti e il Paese ha rischiato nuovamente di trovarsi a dover fare i conti con l’omicidio di uno dei due candidati alla corsa alla Casa Bianca. Donald Trump, ex presidente Usa e attualmente candidato alla presidenza, si è trovato per l’ennesima volta al centro di un attentato che aveva come obiettivo proprio la sua vita. Dall’inizio dell’anno, e della campagna elettorale, si tratterebbe del terzo attacco mirato a togliere la vita all’ex leader del governo.

Questa volta il luogo dell’attentato sarebbe Coachella in California, città famosa per il festival musicale che vi si svolge in primavera. Trump si trovava in città per un comizio elettorale a cui avrebbe voluto prendere parte anche il suo attentatore. La tragedia è stata solamente sfiorata grazie alla preparazione e all’attenzione dei secret service che si occupano della sicurezza del miliardario. Gli agenti hanno infatti individuato un sospetto tra la folla e a seguito di vari accertamenti si sono resi conto della sua pericolosità.

Sembrerebbe che il sospettato, presentatosi come Vem Miller che però potrebbe essere un nome falso, sia stato fermato mentre si trovava a bordo di un Suv con la targa modificata, armato di una pistola e di un caricatore ad alta capacità, mentre si stava avvicinando al luogo in cui avrebbe dovuto trovarsi il candidato repubblicano. Il tycoon, però, non era ancora arrivato alla zona in cui si sarebbe svolto il comizio per cui la sua incolumità non è mai stata messa in discussione.

Fermato un presunto assalitore di Donald Trump

L’episodio non ha avuto nessun impatto sulla sicurezza dell’ex presidente“, ha spiegato lo sceriffo Chad Bianco in una conferenza stampa, chiarendo che il sospetto non è riuscito effettivamente ad avvicinarsi all’ex presidente né a mettere in pericolo la sua vita. Quello che rimane da chiarire è se realmente le sue intenzioni fossero quelle di attentare alla salute del tycoon. L’uomo era armato e all’interno della sua auto sono stati trovati vari passaporti falsi oltre alla tessera di “Soverreign Citizens“, ovvero un gruppo noto alle forze dell’ordine per il suo linguaggio di odio e violenza, e per le sue tendenze all’anarchia.

Donald Trump, nuovo attentato
Donald Trump, ex presidente Usa

Si tratta di persone che non credono nel governo, gente ai margini” ha spiegato infatti lo sceriffo, chiarendo poi che personalmente ritiene il sospettato “un pazzo, non importa di quale partito“. Ora resta da comprendere il movente che avrebbe spinto l’uomo a recarsi al comizio in California armato e sembrerebbe che nelle indagini siano subentrati gli agenti dell’Fbi che avranno ora il compito di sorvegliare il sospetto, che è stato rilasciato su cauzione fino all’udienza in tribunale.

Sembrerebbe, comunque, che sul sito dell’Antidefamation League il gruppo di cui fa parte Vem Miller sia stato definito come “estremista e antigovernativo“, poiché porterebbe avanti l’idea che il governo attuale degli Stati Uniti non sia un prodotto legittimo ma solamente la conseguenza di una cospirazione.

I due precedenti attentati a Trump

Lo scorso luglio il candidato presidente Donald Trump è stato vittima di un attentato nel corso di un comizio a Butler, in Pennsylvania. Un ragazzo armato di un fucile semiautomatico si è appostato sul tetto di un edificio vicino al palco su cui si trovava il candidato presidente e da lì a sparato una serie di colpi diretti all’ex leader del governo. Solo uno avrebbe però colpito Trump, ferendolo di stroscio ad un orecchio. Un uomo presente nel pubblico è però deceduto a causa delle ferite riportate.

L’evento ha causato ovviamente un caos mediatico e politico, sfruttato egregiamente da Trump per poter screditare la sua avversaria e guadagnare punti in vista delle elezioni. A distanza di alcune settimane, poi, mentre il tycoon si trovava in un campo da golf in Florida un uomo si sarebbe appostato a distanza di alcune centinaia di metri con un fucile di precisione. Gli agenti del secrt service, una volta individuato, sono riusciti a fermarlo e a chiarire quali fossero le sue intenzioni. In questo caso, però, il sospetto non avrebbe esploso alcun colpo contro Trump.

© Riproduzione riservata

TAGGED:
Condividi questo Articolo