Manovra 2024: sacrifici per i ministeri. Sanità, famiglie e pensioni al sicuro

Redazione
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l governo italiano si prepara a varare una nuova legge di bilancio, ma questa volta i sacrifici saranno richiesti soprattutto ai ministeri, non ai cittadini. La premier Giorgia Meloni rassicura che non ci saranno tagli alla sanità né aumenti delle tasse. “Quella delle tasse per tutti è un’altra fake news, perché questo governo le tasse le abbassa”, ha dichiarato in un’intervista al Tg5. La Meloni ha inoltre sottolineato che il governo continuerà a dare segnali importanti su temi centrali come salute, famiglia e pensioni.

Tagli mirati per recuperare risorse

Nella strategia di bilancio, i ministeri e gli enti pubblici sono chiamati a fare la loro parte, con l’obiettivo di eliminare spese ritenute superflue. Secondo il ministro dell’Economia Giancarlo Giorgetti, le risorse risparmiate potrebbero essere dirottate verso misure a sostegno delle famiglie con figli piccoli o per il taglio del cuneo fiscale. Giorgetti, intervenendo alla festa del Foglio, ha lanciato un avvertimento ai colleghi: se non saranno loro a proporre piani di riduzione delle spese, sarà lui a prendere in mano la situazione e a procedere con tagli decisi.

L’obiettivo è quello di recuperare circa 3 miliardi dei 25 necessari per la manovra. “Ogni euro speso dai ministeri è un euro tolto ai cittadini e alle imprese”, ha ribadito Giorgetti, chiedendo una gestione più responsabile delle risorse pubbliche.

La reazione di Salvini e degli enti locali

Non tutti i protagonisti della politica sono pronti a subire tagli senza fare resistenza. Matteo Salvini, leader della Lega e vicepremier, ha cercato un confronto con Giorgetti per difendere il proprio budget, in particolare quello del Ministero delle Infrastrutture. Tuttavia, l’incontro si è concluso con rassicurazioni generali: niente nuove tasse e protezione degli stipendi pubblici.

Dall’altro lato, i Comuni e le Regioni, che già soffrono per la scarsità di risorse, si dicono preoccupati. Mauro Guerra, presidente di ANCI Lombardia, ha dichiarato che “non c’è spazio per ulteriori tagli”, mentre il presidente della Regione Lombardia, Attilio Fontana, ha espresso fiducia nel governo ma ha chiesto un maggiore supporto per gli enti locali, affermando che “da anni soffrono” e hanno più bisogno di aiuti che di riduzioni di fondi.

Famiglie e crescita: le priorità di Giorgetti

Per Giorgetti, le priorità rimangono ridurre il debito pubblico e stimolare la crescita economica e demografica. Aiutare le famiglie, in particolare quelle con figli, è essenziale per garantire la stabilità del Paese. Il ministro ha promesso un trattamento fiscale più favorevole per i nuclei familiari numerosi e ha ricordato che oggi le madri lavoratrici con più di un figlio possono già beneficiare di una decontribuzione, una misura che potrebbe essere confermata nel 2025, insieme al rafforzamento dei fringe benefit per i dipendenti con figli a carico.

Anche l’opposizione propone misure a favore delle famiglie. La leader del Partito Democratico, Elly Schlein, ha rilanciato l’idea di un congedo paritario di almeno cinque mesi, affermando di aver trovato apertura su questo tema anche da parte della Meloni.

Riforma del cuneo fiscale e pensioni

Un altro pilastro della manovra sarà il taglio del cuneo fiscale, che Giorgetti ha promesso di rendere strutturale. L’obiettivo è superare alcuni ostacoli, come il “salto” che si verifica appena oltre la soglia dei 35.000 euro di reddito. Secondo le anticipazioni riportate dal Sole 24 Ore, dal 2025 il taglio potrebbe diventare contributivo fino ai 20.000 euro di reddito e trasformarsi poi in un aumento delle detrazioni per i redditi fino a 35.000 euro, con una riduzione graduale fino ai 40.000 euro.

Infine, si prevede un intervento anche sulle pensioni, con un possibile perfezionamento del cosiddetto bonus Maroni. L’idea è di incentivare chi, pur avendo maturato i requisiti per la pensione, sceglie di continuare a lavorare. In questi casi, lo Stato potrebbe rinunciare al versamento di alcuni contributi, favorendo così la permanenza sul mercato del lavoro.

In attesa delle prossime mosse del governo, rimane da vedere come i vari attori coinvolti reagiranno a questa manovra complessa e articolata.

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