Centrosinistra nel caos: Renzi provoca, Schlein cerca l’unità

Redazione
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Nel centrosinistra, ormai nessuno parla più di “campo largo”, ma le tensioni interne restano alte, soprattutto per mano di Matteo Renzi. Durante la scuola politica di Italia Viva a Gaeta, Renzi ha rilanciato l’idea di un’alleanza con il Partito Democratico, attaccando però duramente il Movimento 5 Stelle. Secondo il leader di Italia Viva, il suo rapporto con la segretaria dem, Elly Schlein, è un “rapporto politico tra persone che hanno un disegno”. Tuttavia, ha lanciato una frecciatina a Giuseppe Conte: “Conte non ce l’ha con me, ma con Schlein. Per lui, una candidatura a presidente del Consiglio che non sia la sua è lesa maestà”.

Le scintille tra Renzi e Conte non si placano, ma Schlein ha preferito schivare le polemiche, mantenendo la sua posizione “testardamente unitaria”. A chi le chiede se sarà in grado di costruire una coalizione che vada da Renzi a Conte, la segretaria dem risponde: “Non ho mai visto la politica come una questione di nomi, come figurine Panini, ma di contenuti. Su questo lavoriamo ogni giorno”. Schlein guarda infatti alla battaglia parlamentare sulla manovra economica e alle imminenti elezioni regionali, evitando di entrare nel vivo del dibattito tra Renzi, i 5 Stelle e la sinistra radicale.

Tuttavia, le tensioni restano, alimentate anche dai veti incrociati di 5 Stelle e Alleanza Verdi e Sinistra (Avs) nei confronti di una possibile alleanza con Renzi, richiesta che è stata fatta a Schlein solo dopo le elezioni regionali. In Emilia Romagna, dove le urne stanno per aprirsi, il nodo da sciogliere è proprio la possibile presenza di una lista di Italia Viva a sostegno di Michele De Pascale, che potrebbe incrinare l’equilibrio della coalizione, già contrastato dalle barricate alzate dal Movimento 5 Stelle. De Pascale ha rassicurato che l’intesa sarà raggiunta, ma le trattative tra Renzi e il candidato continuano.

Intanto, sul fronte delle regionali in Liguria, sembra essere stato trovato un accordo tra i leader nazionali, con Schlein, Conte, Fratoianni, Bonelli e Calenda che hanno dato il loro sì per una piazza unitaria a sostegno di Andrea Orlando. Tuttavia, Carlo Calenda ha subito precisato che non intende essere il “cespuglio della sinistra o della destra”, rifiutando qualsiasi collocazione marginale.

Anche Paolo Gentiloni, ex premier e figura di spicco del centrosinistra, ammette che la strada per un’alleanza solida è in salita. Gentiloni auspica alleanze “larghissime”, ma pone l’accento sulle divergenze, soprattutto in politica estera, evidenziando la necessità di “credibilità nei programmi di governo. Schlein ha fatto eco alle parole di Gentiloni, sottolineando che, pur avendo idee diverse, soprattutto su temi come una possibile vittoria di Trump, la politica internazionale non dovrebbe impedire la costruzione di convergenze su altre questioni.

Sul piano interno al Partito Democratico, però, Schlein deve fare i conti con nuove frizioni, questa volta provenienti dalla Campania. Il governatore Vincenzo De Luca è tornato ad attaccare il gruppo dirigente dem, affermando che la questione del suo terzo mandato è “una balla” e che il vero problema è “l’aggressione politica” nei suoi confronti. De Luca ha lanciato un ultimatum alla segretaria: “Schlein ha poco tempo per cambiare il Pd, che oggi ospita tutto ciò che è contro natura, contro ragione e contro decenza”.

La situazione nel centrosinistra resta dunque instabile, con alleanze in bilico e tensioni interne che rischiano di minare la coesione necessaria in vista delle prossime sfide elettorali.

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