“Spiare i conti correnti, le carte di credito, i movimenti bancari, significa sapere tutto di una persona e della sua famiglia“, con queste parole scritte in un post su X il ministro della Difesa Guido Crosetto riaccende l’allarme sul presunto spionaggio che starebbe colpendo il governo italiano e su cui la Procura di Bari ha aperto un’inchiesta. Sembrerebbe che un ex dipendente della Banca Intesa San Paolo abbia infatti spiato illegalmente i conti correnti bancari di migliaia di persone, tra cui alcune figure di spicco della politica italiana, comprese le sorelle Giorgia e Arianna Meloni.
L’indiscrezione è stata pubblicata dalla testata Domani, che ha anche riferito che il funzionario sarebbe stato licenziato lo scorso 8 agosto, a seguito di un procedimento disciplinare. Sembrerebbe che l’indagato abbia effettuato in totale circa 6mila accessi illegali a conti privati. Il ministro della Difesa ha quindi deciso di commentare la questione, ponendo l’accento sulla gravità dei fatti accaduti e di come questi potrebbero aver messo in pericolo la sicurezza, oltre che la privacy delle persone coinvolte.
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Crosetto: “Fatti grave per chiunque, dovremmo scandalizzarci tutti“
Guido Crosetto ha proseguito il suo post su X chiarendo che le attività di spionaggio che si sono verificate sono inquietanti e pericolose perché entrano in contatto con “tutto ciò che fa una persona, tutte le sue abitudini“. Il ministro ha infatti spiegato che chi accede a conti bancari altrui può “sapere in che ristorante o pizzeria potrei trovarlo oppure dove andrà in vacanza, conoscere la scuola dei figli, dove la moglie fa la piega, dove la famiglia fa la spesa“, in sostanza “conosce la sfera intima e privata di ognuno“.
Chiarito questo concetto, Crosetto ha voluto specificare che gli accessi illegali compiuti dal funzionario dovrebbero essere ritenuti gravi, non tanto perché hanno riguardato figure provenienti dalla sfera politica italiana, ma proprio perché si sono verificati. “Si tratta di un fatto gravissimo per chiunque” ha infatti scritto Crosetto, per poi aggiungere: “Tutti dovremmo condannare e scandalizzarci“. Il ministro ha poi aggiunto che al momento vi sono “altre cose serie di cui occuparsi” poiché esistono “problematiche nazionali ed internazionali che assorbono le nostre vite e le nostre energie” e per questo “vorremmo avere almeno la serenità per farlo al meglio“.
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