Piantedosi sul dossieraggio: “Sospetto volontà di alterare il percorso democratico”

Riferendosi all'inchiesta di Bari il ministro dell'Interno ha dichiarato che è altamente sospettosa questa azione così sistematica di spionaggio e dossieraggio di grandi personaggi politici, "in una stragrande parte appartenenti ad un partito politico in una predeterminata epoca"

Redazione
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Il ministro dell’interno Matteo Piantedosi ha partecipato alla Festa dell’ottimismo organizzata da il Foglio a palazzo Vecchio a Firenze, dove ha dichiarato che si prevede l’apertura già dalla prossima settimana del centro per i migranti in Albania. Ha inoltre parlato del processo Open Arms, della manifestazione pro-Palestina a Roma e dell’inchiesta di Bari sugli accessi illegali a centinaia di conti correnti.

Le parole di Piantedosi

Il ministro ha dichiarato che si prevede l’apertura del centro per i migranti in Albania già dalla prossima settimana, aggiungendo comunque di sperare “di non avere la necessità di portare persone lì, tutto è legato a quello che avviene nel Mediterraneo”. Ma “è realisticamente abbastanza probabile” che nei prossimi giorni “le prime persone vengano accompagnate visto che c’è una certa continuità delle partenze”. Piantedosi ha chiarito che sono centri simili a quelli fatti sul territorio nazionale, “sono di trattenimento leggero. Non c’è filo spinato, c’è assistenza”. Tutti possono farvi “richiesta di protezione internazionale e ottenerla in pochi giorni”, ha aggiunto.

Il ministro dell'Interno Matteo Piantedosi
Il ministro dell’Interno Matteo Piantedosi

Sempre riguardo il tema delle migrazioni, il ministro ha anche affrontato il discorso Open Arms, ovvero la richiesta di condanna al vicepremier Matteo Salvini formulata dalla Procura di Palermo. La vicenda per cui è indagato il leader della Lega risale ad agosto 2019, quando Salvini ricopriva il ruolo di ministro dell’Interno e negò lo sbarco di 147 migranti a bordo di una nave dell’ong Open Arms.

Piantedosi ha dichiarato che “è un processo politico nei limiti e nei termini in cui si è portato davanti a un giudice penale e a un tribunale una posizione politica, condivisibile o meno ma legittima, di un rappresentante del governo”. Il ministro non pensa però che “l’anomalia di aver tradotto in un processo una posizione politica sia attribuibile alla magistratura: Salvini è stato consegnato alla magistratura dalla politica stessa”.

Piantedosi è inoltre tornato a riflettere sul dibattito che è nato dal divieto della manifestazione pro-Palestina organizzata a Roma sabato 5 ottobre in vista dell’anniversario dello scoppio della guerra in Medio Oriente. Ha dichiarato che il divieto non mette in discussione il diritto alla manifestazione, però bisogna considerare che “certe manifestazioni di sostanziale antisemitismo anche violento” stanno provocando “un fenomeno tutt’altro che marginale o risolvibile con dichiarazioni di circostanza”. Quindi nei prossimi mesi si dovrà lavorare per contenere queste forme di violenza.

Il ministro dell’Interno ha poi fatto riferimento all’inchiesta di Bari, in cui un ex dipendente della Banca Intesa Sanpaolo è stato accusato di aver effettuato migliaia di accessi abusivi a centinaia di conti correnti dei clienti della banca. Tra questi troviamo figure di spicco, tra cui la presidente del Consiglio Giorgia Meloni e altri esponenti della politica.

Piantedosi ha dichiarato che un’azione così sistematica di spionaggio e dossieraggio di grandi personaggi politici, “in una stragrande parte appartenenti ad un partito politico in una predeterminata epoca”, può chiaramente far nascere il sospetto di una0 volontà di “creare un’alterazione del percorso democratico”. Quindi, per lui, il dossieraggio ha l’obiettivo di destabilizzare il quadro politico. “Ci sono indagini giudiziarie che dovranno chiarire, ma è un fenomeno estremamente preoccupante, anche se il sistema ha i suoi anticorpi”, ha commentato.

Piantedosi ha concluso assicurando che non ha intenzione di candidarsi contro l’attuale governatore Vicenzo De Luca alle prossime elezioni regionali in Campania: “Ho sempre detto che non è una cosa che credo si possa riferire alla mia esperienza”.

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