Il decreto Ambiente ha l’obiettivo di affrontare alcune criticità procedimentali che ostacolano l’attuazione di progetti prioritari, in particolare nel settore delle energie rinnovabili, che rimangono al centro della strategia del governo. In un’intervista al “Sole 24 Ore”, il ministro dell’Ambiente e della Sicurezza Energetica, Gilberto Pichetto Fratin, ha sottolineato la necessità di semplificare e velocizzare gli iter autorizzativi. Secondo Pichetto, la norma è progettata per intervenire in modo efficace su questo aspetto, dato che negli ultimi due anni si è osservato un rallentamento significativo nelle tempistiche di esame delle domande da parte delle Commissioni Via-Vas e Pnrr-Pniec. Queste commissioni svolgono un ruolo cruciale per il paese, ma i loro tempi di lavorazione non sono compatibili con gli obiettivi di sviluppo delle rinnovabili previsti per il 2030.
Il ministro ha evidenziato che le lungaggini nei procedimenti autorizzativi e nelle connessioni degli impianti possono rappresentare un deterrente per gli investitori stranieri. Per prevenire una fuga di capitali, il governo si è posto obiettivi chiari: ridurre del 50% le istanze di Via pendenti presso le commissioni entro marzo 2025 e azzerarle entro l’estate successiva. Inoltre, Pichetto ha dichiarato l’intenzione di intervenire sulla questione delle connessioni, per evitare che la saturazione della rete, anche a causa di richieste presentate in massa dagli operatori, possa ostacolare lo sviluppo delle fonti rinnovabili.
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Pichetto e rinnovabili
Le energie rinnovabili sono considerate una priorità per il futuro energetico dell’Italia. Il ministro ha ribadito che le fonti energetiche rinnovabili (Fer) sono fondamentali per ridurre le emissioni di gas serra e promuovere uno sviluppo sostenibile. Esse contribuiscono anche a ridurre la dipendenza energetica dall’estero, rafforzando così la sicurezza energetica nazionale. Un ulteriore vantaggio delle Fer è la loro capacità di abbattere i costi dell’energia elettrica per cittadini e imprese.
Alla luce delle novità introdotte dal decreto Agricoltura, Pichetto ha affermato che l’obiettivo del Piano Nazionale Integrato per l’Energia e il Clima (Pniec), che prevede l’installazione di oltre 70 GW di nuove capacità rinnovabili entro il 2030, è realistico. Sebbene l’obiettivo sia ambizioso, il ministro è fiducioso che sia raggiungibile. La pianificazione delle aree idonee e quelle destinate all’accelerazione dei progetti saranno strumenti chiave per garantire uno sviluppo ordinato delle rinnovabili, nel rispetto degli impegni europei.
Infine, Pichetto ha sottolineato l’importanza del supporto delle regioni e dei territori in questo processo, affermando che sono pienamente consapevoli della rilevanza strategica della transizione energetica. La collaborazione a livello locale sarà cruciale per superare le sfide e raggiungere gli obiettivi stabiliti. Con questo approccio, il governo punta a posizionare l’Italia come un leader nel settore delle energie rinnovabili, assicurando un futuro energetico sostenibile.
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