Caccia alle risorse per la manovra, Schillaci conferma: “La sanità avrà il suo spazio”

La spesa sanitaria è l'unica che non subirà tagli, mentre tutte le altre spese avranno "tagli significativi" e anche le amministrazioni saranno costrette "a fare risparmi", come dichiarato dal ministro dell'Economia Giorgetti

Redazione
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Continua l’impegno del governo italiano per la definizione della legge di Bilancio per il 2025, con particolari difficoltà a ricercare nuove risorse per la manovra. Il 20 ottobre il disegno di legge dovrà essere consegnato in Parlamento, il quale dovrà approvare la legge entro il 31 dicembre. Dopo che la presidente del Consiglio dei Ministri Giorgia Meloni ha chiarito che la prossima legge di bilancio non applicherà nuove tasse agli italiani, il Ministro dell’Economia concentra tutte le sue forze sulla spending review alla ricerca di nuove risorse.

Manovra, il Documento programmatico di bilancio

Sarà tutto più chiaro nei prossimi giorni, quando si delineerà il Documento programmatico di bilancio (Dpb), che indicherà le principali linee di intervento della manovra, da consegnare all’Europa entro il 15 ottobre insieme al Piano strutturale di bilancio. Il Psb è stato appena approvato dal Parlamento e ora lo aspetta quindi la Commissione Ue, che al momento ha ricevuto solo i Psb di 4 paesi. Per dare la propria valutazione sul Psb dell’Italia l’Ue avrà sei settimane, che “si possono estendere ulteriormente”, ha spiegato la portavoce della Commissione europea Veerle Nuyts.

Tornando al Dpb, invece, è l’ultimo passo verso la legge del bilancio e verrà varato all’inizio della prossima settimana. Probabilmente lunedì verrà convocato il Cdm per esaminare il documento, nel quale viene esplicitato l’obiettivo di saldo di bilancio e le proiezioni delle entrate e delle spese. Il ministro dell’Economia Giancarlo Giorgetti questa mattina non si è presentato al Cdm proprio per rimanere al Ministero dell’Economia e delle Finanze e rifinire il testo insieme al viceministro Maurizio Leo.

Al momento le risorse previste sono i 9 miliardi in deficit ricavati dalle cifre del Piano strutturale di bilancio, il potenziale miliardo che potrebbe arrivare dal taglio alle tax expenditures e circa un miliardo dal riallineamento delle accise del diesel e della benzina. Inoltre ci sono i circa 4 miliardi che derivano dall’abrogazione dell’Ace e dall’introduzione della global minimum tax – già destinati a rifinanziare la nuova Irpef a tre aliquote – e circa 1,5 miliardi attesi dal concordato biennale. Infine c’è l’obiettivo di 2 miliardi sul fronte della spending review, ma si sta lavorando per ottenere qualcosa in più.

Il ministro del Mef Giancarlo Giorgetti (Manovra)
Il ministro del Mef Giancarlo Giorgetti

Tagli a tutto eccetto sanità

L’unica voce che non subirà tagli è quella della spesa sanitaria, come confermato dal ministro della Salute Orazio Schillaci. “La sanità avrà il suo spazio” in manovra ha dichiarato, dicendosi fiducioso sul fatto che arriveranno più risorse. Infatti, rispetto ai 5 miliardi stanziati nella legge di bilancio dello scorso anno, dovrebbero arrivare 2-2,5 miliardi in più. L’importante per Schillaci è che “i soldi vengano spesi bene e spesi bene in tutte le parti d’Italia”: non come per le liste di attesa, dove i soldi ci sono “ma non tutti li hanno spesi”.

Tutte le altre spese invece, avranno “tagli significativi” e anche le amministrazioni saranno costrette “a fare risparmi”, ha promesso Giorgetti. Ai diversi ministri è già stata data l’indicazione di tagliare le spese inutili e di ridurre sprechi e inefficienze. Nel caso in cui non saranno capaci di autodisciplinarsi, sono in arrivo tagli lineari. Si attendono quindi le proposte dei diversi ministeri e nel mentre già alcuni ministri hanno promesso tagli. La ministra del Turismo Daniela Santanchè, per esempio, ha parlato di tagli sulla spesa improduttiva, mentre il ministro dell’Ambiente Gilberto Pichetto Fratin sarebbe pronto ad accettare il taglio lineare deciso dal Mef.

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