L’ex presidente degli Stati Uniti, Donald Trump, prosegue la sua corsa alla Casa Bianca tentando di costruire narrazioni che affossino la figura della sua avversaria, la democratica e attuale vicepresidente Kamala Harris. Il Tycoon ospite della trasmissione radiofonica “The Hugh Hewitt Show” ha esposto alcuni dati, presentati il mese scorso dall’Immigration and Customs Enforcement, sostenendo che l’amministrazione Biden abbia fatto entrare nel Paese ben 13mila migranti irregolari con condanne per omicidio e sottolineando che questi portano “geni cattivi” nel Paese.
Inoltre, il miliardario avrebbe nuovamente affrontato la questione della guerra in Medio Oriente, nel giorno dell’anniversario dell’attacco di Hamas al festival Nova, sostenendo che questo non si sarebbe mai verificato se il Presidente degli Usa fosse stato lui e non Joe Biden. The Donald ha inoltre esortato i cittadini ebrei degli Usa a votarlo, in quanto sarebbe uno degli uomini ad “aver fatto di più per il loro popolo, anche andando oltre ai suoi compiti di presidente“.
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Nel corso del suo intervento nella trasmissione, Trump ha tentato di mantenere il discorso fisso sul tema dell’immigrazione e dell’influenza di Paesi terzi nell’economia del Paese, ovvero su due degli argomenti su cui la sua avversaria è più debole. Manca meno di un mese al 5 novembre e l’ex presidente Usa sta tentando di sfoderare tutte le sue carte migliori per tentare di tornare a capo degli Stati Uniti, anche se questo vuol dire leggere dati ufficiali senza tener conto del lasso di tempo che coprono.
I dati di Trump sull’immigrazione illegale
I 13mila immigrati irregolari citati da Trump al “The Hugh Hewitt Show“ non sarebbero un numero reale. O meglio, questi sarebbero realmente entrati nel Paese ma non soltanto durante l’amministrazione di Joe Biden. Questo dato farebbe infatti riferimento ad un lasso di tempo ben precedente all’attuale amministrazione, tanto che alcuni di essi sarebbero entrati nel Paese anche mentre lo stesso Donald Trump era presidente.
Un piccolo particolare che il tycoon avrebbe deciso di omettere, tentando di screditare l’attuale vicepresidente Usa. Trump ha poi sottolineato che questi immigrati con condanne per omicidio starebbero in qualche modo infangando i geni della popolazione americana. “Sapete, un assassino, credo sia nei loro geni. E in questo momento abbiamo molti geni cattivi nel nostro Paese. Sono entrate nel nostro Paese 425.000 persone che non dovrebbero essere qui, che sono criminali” ha infatti sostenuto l’ex presidente Usa.
Questa non è la prima volta che il miliardario scredita gli immigrati presenti nel Paese. Nel corso del primo e per ora ultimo dibattito con Kamala Harris, il tycoon avrebbe accusato gli immigrati haitiani giunti in Ohio di cibarsi di “cani e gatti domestici“. Un’affermazione che ha costretto i mediatori di Abc ad intervenire per dichiarare che quanto dichiarato dal candidato repubblicano non corrispondesse a realtà. Circa un anno fa, invece, l’ex presidente ha sostenuto che gli immigrati clandestini starebbero “avvelenando il sangue del nostro Paese“.
Sempre ieri, Trump ha poi minacciato il Messico con la possibilità di porre dazi sulle loro automobili fino al 200%. “Non permetteremo che quelle macchine entrino negli Stati Uniti” avrebbe infatti sostenuto il tycoon, evidenziando che in questo modo sarà possibile aiutare la produzione di auto degli Stati Uniti.
Trump: “Israele ha diritto di attaccare l’Iran“
Trattando poi della questione medio orientale, Donald Trump ha sostenuto che al momento Israele ha tutto il diritto di attaccare l’Iran. “Nessuno si adirerebbe se lo facesse” ha infatti dichiarato il repubblicano, sottolineando che un’offensiva israeliana non sarebbe altro che una risposta ai 187 missili che lo Stato islamico ha lanciato su Tel Aviv. The Donald ha poi espresso ammirazione per il funzionamento di Iron Dome, ovvero il sistema di difesa israeliano, dichiarando che anche gli Usa dovrebbero esserne dotati.
Per quanto riguarda il 7 ottobre, Trump ha espresso indignazione per quanto accaduto, ribadendo che l’attacco sia conseguenza diretta dell’incapacità di governare di Joe Biden. “Questo tipo è il peggiore della storia in politica estera” ha infatti dichiarato l’ex presidente, ponendo l’accento sul fatto che, se fosse stato lui il presidente lo scorso 7 ottobre 2023, “non vi sarebbe stata alcuna possibilità che l’attacco si verificasse“.
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