È morto Sammy Basso: a 28 anni ci lascia il malato di Progeria più longevo al mondo

La vita di Sammy Basso è stata dedicata alla ricerca e alla sensibilizzazione sulla sua patologia, con l'obiettivo di rendere la propria vita e quella degli altri malati di Progeria più semplice; un viaggio troppo breve che ha però lasciato un segno indelebile nel mondo, che la sua associazione continuerà a portare avanti

Redazione
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Sammy Basso è deceduto all’età di 28 anni, dopo aver passato la sua intera vita a combattere contro la Progeria e a sensibilizzare il mondo su questa terribile malattia. Un malore improvviso lo ha strappato da questa vita nella tarda serata di ieri, lasciando un vuoto incommensurabile nelle vite di chi l’ha conosciuto, anche tramite la sua associazione “Aiprosab“, volta proprio a trasmettere messaggi di speranza a chi nel mondo è affetto da questa patologia.

Il 28enne era infatti il più longevo malato di Progeria di Hutchinson-Gilford, che provoca un invecchiamento precoce in chi ne è affetto. Basso ha ricevuto la diagnosi dopo pochi anni di vita, eppure, la sua esistenza è stata incentrata proprio sulla ricerca di possibili cure che potessero rallentare il brutale decorso di questa patologia. La sua associazione, fondata a 10 anni assieme ai genitori, si prefigge proprio questo obiettivo ed ora porterà avanti negli anni il coraggioso e appassionato messaggio del suo fondatore.

Oggi la nostra luce, la nostra guida, si è spenta. Grazie Sammy per averci reso partecipi di questa vita meravigliosa“, si legge infatti sul sito dell’organizzazione, che si è stretta intorno al dolore dei cari del 28enne. “Il dolore per la perdita di Sammy Basso è enorme. Sammy era un amico, una persona dal cuore d’oro, uno studioso appassionato dalla determinazione incrollabile che ha trasformato la sua malattia in spinta a lavorare per la  sensibilizzazione, la divulgazione e la ricerca” ha dichiarato il Presidente della Camera dei deputati Lorenzo Fontana, esprimendo il suo cordoglio per la scomparsa di Basso.

Chi era Sammy Basso

Sammy Basso era nato a Schio nel 1995 ed ha ricevuto la formale diagnosi all’età di due anni. Con i genitori ha sempre cercato di fare informazione e sensibilizzare su una malattia rara che debilita la vita di chi ne è affetto, accorciandola drasticamente. A seguito della fondazione dell’Associazione Italiana Progeria Sammy Basso, il giovane entra a far parte nel 2007 del primo gruppo di studio del clinical trial  con Lonafarnib della PRF (Progeria Research Foundation).

Il tentativo di migliorare la ricerca, di permetterne un avanzamento più veloce e mirato, ha spinto Basso a laurearsi in Scienze Naturali all’università di Padova con una tesi che vuole dimostrare la possibilità di curare la progeria con l’ingegneria genetica. Nel 2021 si è poi specializzato in Molecular Biology con una tesi sulla correlazione tra Progeria e infiammazione. Il suo volto era divenuto famoso a seguito del documentario realizzato da National Geographic, dal titolo “Il Viaggio di Sammy”, che ha seguito Basso nella sua avventura insieme ai genitori sulla statunitense Route 66.

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