Il raduno della Lega a Pontida si prepara a diventare quest’anno il più sovranista di sempre. Dopo la presenza di Marine Le Pen nel 2023, domenica il “sacro suolo padano” accoglierà figure di spicco dell’ultradestra, note per la loro opposizione alla cosiddetta “fortezza Europa”. Tra gli ospiti confermati figurano Viktor Orbán, leader dei Patrioti ungheresi, Geert Wilders e Marlene Svazek, vicepresidente del Fpö, il partito austriaco che ha recentemente dominato le elezioni. José Antonio Fúster, portavoce di Vox, sarà presente dopo essere stato strappato ai Conservatori di Giorgia Meloni. Anche l’ex presidente brasiliano Jair Bolsonaro manderà un messaggio di sostegno.
Rispetto all’edizione del 2022, quando Enrico Letta definì Pontida “provincia dell’Ungheria”, quest’anno la presenza di noti esponenti dell’ultradestra promette di attrarre un pubblico ben più numeroso. A differenza del passato, né il PD né Meloni, impegnata a Lampedusa lo scorso anno, ruberanno la scena a Matteo Salvini. Potrebbe invece spiccare Roberto Vannacci, il generale che ha ottenuto un record di voti per la Lega alle ultime elezioni europee. Anche Forza Italia, che domenica sarà a Milano per gli Stati generali dell’economia, potrebbe cercare di rubare la scena.
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Pontida: il programma
Oggi si svolgerà una pre-Pontida con i giovani leghisti, il segretario e il ministro dell’Istruzione, Valditara. Tuttavia, Salvini non vivrà un’edizione facile. Infatti, pende su di lui la richiesta di sei anni di carcere per il processo Open Arms, dove è accusato di sequestro di migranti. L’arringa finale si terrà il 18 ottobre e questa battaglia giudiziaria è diventata cruciale per il partito, che ha già raccolto 100.000 firme a sostegno del suo leader.
A Pontida, il motto sarà: “Non è reato difendere i confini”, un chiaro riferimento all’ex ministro dell’Interno. Inoltre, saranno distribuite tessere da socio fondatore del “Comitato per la sicurezza dei confini”. Tuttavia, ci sono preoccupazioni tra i veterani della Lega. La paura di nuove tasse, innescata dalle dichiarazioni di Giancarlo Giorgetti, ha agitato in particolare gli imprenditori del nord, temendo un incremento fiscale.
Infine, molte delle battaglie che la Lega sosteneva due anni fa, come la flat tax per le imprese e il superamento del canone Rai, sembrano ora dimenticate. Nonostante la recente legge sull’autonomia differenziata, restano dubbi sulla reale disponibilità di fondi per le Regioni. Salvini dovrà navigare con cautela, evitando di affrontare argomenti delicati come il ponte sullo Stretto, considerato un regalo al sud, mentre le opposizioni consigliano ironicamente di usare pullman invece di treni per raggiungere Pontida.
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