Il ministro dell’Istruzione Giuseppe Valditara è intervenuto questa mattina al convegno ‘L’Italia dei conservatori: Europa, futuro, libertà’ a Roma, parlando della giornata degli insegnanti, dell’IA nelle scuole, della rivoluzione del voto in condotta e dell’assicurazione sanitaria per il personale della scuola.
Al di là degli argomenti importanti che ha affrontato il ministro, ha anche raccontato sorridendo un aneddoto sulla sua vita da studente, quando rischiò di non essere ammesso alla maturità. Infatti, nonostante all’università fosse diventato uno studente modello, “prima, a scuola, studiavo soprattutto quello che mi piaceva. Ho rischiato di non essere ammesso alla Maturità perché a febbraio, dopo un’interrogazione di algebra, ho chiuso il libro e non ho più studiato. Due settimane prima dello scrutinio la prof di matematica mi ha interrogato in geometria e in 2 settimane ho dovuto studiare il programma di un quadrimestre. Per anni ho avuto gli incubi”.
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L’assicurazione sanitaria del personale scolastico
Il ministro ha dichiarato che si sta pensando di creare un’assicurazione sanitaria per il personale scolastico, dato che ad oggi tutti i privati e i dirigenti ne possiedono una. “Lo Stato deve garantire il benessere. Per questo abbiamo pensato agli sconti per il personale docente: bisogna pensare ad un insegnante rispettato, valorizzato, da lì si costruisce e si cambia la società”. Valditara ha aggiunto che è impensabile per lui che un genitore possa picchiare un insegnante, sottolineando che lo scorso anno le violenze e le aggressioni nelle scuole sono aumentate del 110% . “È molto più efficace aumentare le spese per chi aggredisce, colpirlo sul portafoglio, magari la prossima volta ci si penserà due volte”, ha proseguito.
Valditara: giornata insegnanti e Intelligenza Artificiale
Oggi ricorre la Giornata mondiale degli insegnanti, che è stata istituita nel 1996 dall’Unesco. Quest’anno il tema è : ‘Valorizzare la voce degli insegnanti: verso un nuovo contratto sociale per l’istruzione’. E il ministro dell’Istruzione ha deciso di spendere qualche parola per celebrare questa figura professionale. “Oggi celebriamo in Italia e nel mondo la figura dell’insegnante, autentico professionista della conoscenza. In una scuola che deve essere sempre più il pilastro della crescita civile e sociale” ha affermato Valditara.
Il ministro ha quindi fatto gli auguri e ringraziato i docenti per la loro passione, che riesce a percepire a ogni sua visita nelle scuole italiane, “per la loro professionalità, per il loro lavoro prezioso, al fianco dei nostri giovani nella delicata e straordinaria avventura che è la costruzione del loro futuro”.
Il ministro ha parlato inoltre della scuola dei talenti e del merito, spiegando che sono due sintagmi connessi: la scuola del merito non deve valorizzare solo chi raggiunge obiettivi di eccellenza, altrimenti è elitaria, e deve valorizzare i talenti di ciascuno. Quindi “da questa riforma nasce quella della formazione tecnica professionale”.
Valditara ha poi affermato con orgoglio che l’Italia si posiziona tra i primi paesi “ad aver avviato percorso sperimentale sull’Intelligenza artificiale nelle scuole”. Questo è uno strumento che aiuta la didattica e a individuare i percorsi che possono potenziare lo studio e recuperare le carenze. “È una didattica di scuola costituzionale, che vede la persona al centro, lo Stato è al servizio della persona, la scuola è al servizio dello studente per dare luce ai suoi talenti” ha dichiarato.
Il voto in condotta
Passando al voto in condotta e all‘educazione civica, il ministro ha affermato che costituiscono “una rivoluzione culturale“ e che con queste novità lui non ha in mente “uno Stato repressivo” come accusano alcuni di sinistra, ma il fatto che “la responsabilità è al centro di una società liberale che non è anarchica”.
Valditara ha sottolineato che la responsabilità è individuale, quindi non è sempre e solo responsabilità della società. Facendo riferimento alle scuole devastate dopo le occupazioni, il ministro ha dichiarato che lui questo lo considera “teppismo: non c’entra nulla con la politica e mi indigna che ci siano politici che non lo ammettano, è teppismo non sono azioni contro il governo ma contro i cittadini italiani, noi tutti ci rimettiamo i soldi”. Quindi chi è responsabile dei danni deve pagare, perché “se è consentito tutto, se chi rompe non paga, è finita”. L’autorità quindi è fondamentale per lui.
Il ministro ha spiegato che molti degli studenti che compiono questi atti distruttivi hanno perso l’entusiasmo: “Dobbiamo riaccendere l’interesse nei ragazzi ma il rispetto è fondamentale”, ha proseguito ricordando come secondo alcuni studi il bullismo diminuisce l’aspettativa di vita, porta depressione, insuccesso scolastico, persino suicidi. “Dobbiamo intervenire sulle motivazioni ma anche, quando è necessario, con l’antibiotico se la febbre è alta”, ha concluso.
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