Il presidente della Provincia di Salerno e sindaco di Capaccio Paestum, Franco Alfieri, è stato arrestato questa mattina dal Comando Provinciale della Guardia di Finanza di Salerno, insieme ad altri cinque indagati, con le accuse di turbata libertà degli incanti e corruzione per atto contrario ai doveri d’ufficio. Sembrerebbe che al centro delle indagini vi sia la possibilità che alcuni procedimenti di affidamento di lavori non siano stati gestiti secondo le regole vigenti.
Insieme ad Alfieri sono indagati Vittorio De Rosa ed Alfonso D’Auria, rispettivamente legale rappresentante e procuratore speciale della Dervit spa, Elvira Alfieri, legale rappresentante della Alfieri Impianti S.r.l. e sorella del sindaco, Andrea Campanile, dipendente del comune di Capaccio facente parte dello staff del sindaco, e Carmine Greco, responsabile tecnico del comune di Capaccio nonché RUP dei procedimenti che riguardano le contestazioni.
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L’inchiesta portata avanti dalla Procura di Salerno si concentrerebbe sulle attività di adeguamento, ampliamento ed efficientamento energetico dell’impianto di pubblica illuminazione comunale e quella relativa ai lavori di adeguamento e riqualificazione energetica della pubblica illuminazione stradale del comune. Entrambe le gare per gli appalti sono state bandite dal Comune di Capaccio Paestum e vinte dalla Dervit Spa.
Secondo quanto dichiarato dagli inquirenti si starebbe indagando per comprendere se gli imputati abbiano “turbato con collusioni e altri mezzi fraudolenti le procedure negoziate volte ad affidare quelle commesse pubbliche” in favore di Dervit spa. Una serie di intercettazioni e di esami sulla documentazione cartacea e informatica avrebbe mostrato come Andrea Campanile e Alfonso d’Auria, in rappresentanza del Comune e dell’azienda, abbiano concordato in anticipo i dettagli riguardanti le illuminazioni della citta, “dando per certo che sarebbe stata la Dervit spa ad aggiudicarsi gli appalti“, come ha chiarito la Procura di Salerno.
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