Cittadinanza, Forza Italia lavora ad una proposta: al centro Ius scholae e tempi d’attesa minori

"La legge di cittadinanza attuale è una norma che non si adatta più alla società di oggi" ha dichiarato Paolo Emilio Russo, sottolineando che Forza Italia è quindi intenzionata a modificarla, per renderla più accessibile ma sicuramente non troppo semplice da ottenere

Redazione
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Forza Italia presenterà una proposta di legge sulla cittadinanza, lo ha confermato l’azzurro Paolo Emilio Russo nel corso del suo intervento al convegno “Diritto e diritti di cittadinanza: quale spazio per i bambini e le bambine?” organizzato dall’associazione Save The Children, proprio per discutere sulla questione che ormai da mesi è tornata al centro dei riflettori della politica italiana. Qual è il modo più giusto per garantire agli italiani di fatto la cittadinanza in tempi corretti? Sarebbe questa la decisione su cui i partiti politici italiani non riescono a trovare un accordo.

Il centrosinistra e Forza Italia vorrebbero proporre una modifica allo ius sanguinis, il diritto attuale che regola l’assegnazione della Cittadinanza, per ridurre le tempistiche di attesa e modificare i criteri di scelta, per renderli più coerenti con i tempi attuali. “Ci rivolgiamo quindi con forza alla politica perché si lavori insieme per modificare una legge che non rappresenta più il Paese” ha infatti dichiarato Save The Children, ponendo l’accento sull’urgenza di una presa di posizione sul tema, che potrebbe cambiare radicalmente la vita di milioni di italiani.

Se il Partito democratico punta ad un’apertura piuttosto profonda, con l’approvazione dello Ius Soli, Forza Italia rimane su posizioni più moderate, propendendo per uno Ius scholae rafforzato, per la diminuzione dei tempi di assegnazione della cittadinanza e per una stretta nei confronti degli italiani di seconda o terza generazione che risiedono all’estero. Una proposta di legge capillare, che sarebbe ancora in discussione ma che dovrebbe essere presentata a breve, che si prefigge di modificare l’attuale legislazione, evitando però di rendere il processo di attribuzione della cittadinanza italiana troppo semplice.

Cittadinanza, Russo: “Il compito dello Stato è ridurre le differenze

La legge di cittadinanza attuale è una norma che non si adatta più alla società di oggi” ha dichiarato Paolo Emilio Russo, sottolineando che Forza Italia è quindi intenzionata a modificarla, per renderla più accessibile ma sicuramente non troppo semplice da ottenere. “Come avete ricordato qui oggi, ci sono 1 milione di studenti senza cittadinanza. Compito dello Stato è ridurre le differenze” ha proseguito il forzista, spiegando che la proposta di legge si baserà su tre punti fondamentali. Innanzitutto, il riconoscimento della cittadinanza ai giovani nati o non nati in Italia che abbiano seguito “un percorso di studi obbligatorio“, ovvero lo Ius scholae.

Proprio su tale decisione, resta il dubbio su il numero di anni obbligatorio da seguire per l’attribuzione della cittadinanza, visto che i forzisti propendono per dieci anni, mentre il Pd per cinque. Poi, la diminuzioni dei tempi dell’assegnazione, che passeranno da tre a uno, perché questo sarebbe “un tempo spropositato” secondo Forza Italia. Infine una stretta verso coloro che intendono riconoscersi come cittadini italiani per discendenza, anche se residenti all’estero. Russo ha poi voluto specificare, per evitare malumori tra gli alleati, che tale proposta è figlia di una maggioranza di centrodestra” ed ha “un approccio concreto e ottimistico“.

Bakkali (Pd): “Per i minori serve applicare tutti gli Ius

Nel convegno organizzato da Save The Children è intervenuta Quidad Bakkali, deputata del Partito democratico, che ha voluto invece presentare il punto di vista dei democratici sulla questione della cittadinanza. La dem ha sostenuto che personalmente ritiene fondamentale l’applicazione ditutti gli ius” affinché i minori “vengano messi al centro dei diritti“.

Nello specifico Bakkali ha sostenuto la necessità dello ius soli, dello ius scholae a partire dalla scuola dell’infanzia e della “naturalizzazione a 5 anni“, spiegando anche come sia esclusivo l’obbligo del pagamento di un tassa per ottenere la cittadinanza. “In Italia si paga per diventare cittadini, 250 euro introdotti dalla Lega a pratica, che vuol dire, per una una famiglia di 4 persone 1000 euro. È una tassa vessatoria” ha spiegato la dem, chiedendo l’abolizione di questa pratica almeno per i nuclei fragili.

Raffaella Paita di Italia Viva
Raffaella Paita di Italia Viva

Sulla questione è intervenuta anche Raffaella Paita di Italia Viva, tramite un videomessaggio proiettato nel corso del convegno, sostenendo che al momento la priorità è tenere aperto il dibattito sulla questione. “Partiamo da posizioni articolate sulle proposte di legge ma io penso che sia il tempo in cui sia necessario unire in un progetto corale che provi a mettere insieme anche forze diverse in Parlamento” ha poi aggiunto Paita, ricordando che Italia Viva è pronta a portare avanti il soggetto, lasciando indietro le forze politiche che sollevano la questione senza poi “andare fino in fondo“.

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