Papa Francesco ha annunciato che il prossimo lunedì 7 settembre, primo anniversario del conflitto tra Israele e Hamas, si recherà nella Basilica di Santa Maria Maggiore per dedicare la sua preghiera alla pace, un concetto ad oggi ricercatissimo, soprattutto in quelle zone in cui ormai da mesi non esiste più. “Per invocare dall’intercessione di Maria Santissima il dono della pace, reciterò il santo Rosario e rivolgerò alla Vergine un’accorata supplica” ha spiegato il Pontefice nel corso dell’omelia della messa in Piazza San Pietro per l’apertura del Sinodo dei Vescovi.
Il Santo Padre ha poi rivolto una richiesta anche ai presenti, invitandoli a vivere una giornata “di preghiera e di digiuno per la pace nel mondo“. Il 7 ottobre non sarà quindi solo un giorno di tensioni, ma anche un momento di raccoglimento, spirituale e non, per riflettere sull’attualità che ci circonda e che spesso ci fa perdere le speranze. La richiesta di Papa Francesco è proprio quella di non arrendersi, di non lasciarsi andare allo sconforto ma trovare serenità e rassicurazioni nella preghiera.
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“Fratelli e sorelle, riprendiamo questo cammino ecclesiale con uno sguardo rivolto al mondo, perché la comunità cristiana è sempre a servizio dell’umanità, per annunciare a tutti la gioia del Vangelo” ha dichiarato il Pontefice, sostenendo che il mondo necessita proprio di questo sforzo spirituale poiché è immerso in un momento storico in cui “i venti della guerra e i fuochi della violenza continuano a sconvolgere interi popoli e Nazioni“.
Papa: “Nella Chiesa è più alto chi si abbassa di più“
Nel corso della sua omelia, Papa Francesco ha cercato di spiegare quali sono i pilastri che dovranno supportare il Sinodo dei Vescovi, sottolineando che ciò che è necessario perseguire è l’equilibrio dato dall’armonia, che permette a ciascuno di noi di “sentirsi libero di esprimere, tanto più spontaneamente e liberamente, quanto più percepirà attorno a sé la presenza di amici che gli vogliono bene e che rispettano, apprezzano e desiderano ascoltare ciò che ha da dire“.
Il Pontefice ha infatti spiegato che la Chiesa necessita più che mai di luoghi aperti e pacifici, in cui tutti possano sentirsi accolti. “L’unica via per essere ‘all’altezza’ del compito che ci è affidato, è quella di ‘abbassarsi‘, di farci piccoli e di accoglierci a vicenda come tali, con umiltà. Il più alto nella Chiesa è quello che si abbassa di più” ha spiegato il Santo Padre.
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