Schlein non cede sul Cda Rai: “Serve prima la riforma, non voteremo”

Azione e Italia Viva hanno deciso di allinearsi al Pd nella sua scelta di non presentarsi al voto sul Cda Rai; una nuova spaccatura nel centrosinistra che continua a non trovare linee comuni che possano portare alla formazione di un fronte solido

Redazione
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Il rinnovo del Consiglio d’amministrazione Rai ha spaccato il centrosinistra, già in difficoltà nella costruzione di un campo largo in cui si lavori per progetti e obiettivi comuni. Movimento 5 Stelle e Alleanza Verdi e Sinistra oggi parteciperanno al voto sulle nomine, mentre il Partito democratico, Italia Viva e Azione non si presenteranno in Aula, come protesta nei confronti della mancata riforma della governance Rai. Così, in Italia continua a mancare un solido fronte delle opposizioni, a causa delle differenze incolmabili che sembrano sorgere ogni giorno tra questi partiti.

La segretaria democratica Elly Schlein ha deciso di mantenere la linea dura sulla Rai, come dimostrato dalla riunione del partito avvenuta nella tarda serata di ieri. “Non c’è ragione di rinnovare il Cda, visto che già controllano la Rai” avrebbe tuonato il volto del Pd, sottolineando che al momento l’obiettivo del partito deve essere quello di rimanere coerenti. “Penso che noi dobbiamo continuare a fare la battaglia che stiamo facendo in vigilanza e fuori” ha aggiunto la segretaria, soddisfacendo i suoi colleghi di partito. Nel corso del vertice è intervenuta anche Anna Maria Furlan, in commissione vigilanza Rai, che si è allineata alle dichiarazioni della leader.

Il M5S ha invece deciso di essere presente in aula e di votare affinché il nuovo Cda sia più equo e meno partitico. In particolare, i pentastellati vorrebbero evitare l’elezione della forzista Simona Agnes alla presidenza, preferendo un nome super partes che quindi non favorisca alcun partito. Il Movimento ha poi respinto ogni accusa di “inciucio” con la maggioranza per l’elezione di un nome pentastellato nel Consiglio, sostenendo che “chi getta fango e alimenta queste voci farebbe bene a essere conseguente impegnandosi per il solo risultato che conta: la liberazione delle poltrone occupate in decenni di lottizzazione“.

Rai, la spaccatura tra Pd e centrosinistra

Le decisioni prese sul Cda della Rai potrebbero aver creato una profonda frattura all’interno delle opposizioni, come dimostrano le immagini provenienti dalla manifestazione contro il ddl Sicurezza che si è svolta ieri a Roma. I leader delle opposizioni, Schlein, Conte, Bonelli e Fratoianni, non si sono mai trovati tutti e quattro insieme, in particolare il pentastellato e la democratica. Solo qualche settimana fa avevano tutti posato insieme alla festa di Avs a Roma.

La segretaria del Pd Elly Schlein
La segretaria del Pd Elly Schlein

I rapporti sembrano gelidi e la decisione che verrà presa oggi potrebbe modificare radicalmente gli equilibri di un campo largo che non è ancora nato. Sia Schlein che Conte sembrano convinti delle loro scelte e non hanno alcuna intenzione di cambiare idea. “Sono altri che devono rispondere di aver cambiato posizione” ha infatti dichiarato la segretaria dem nel corso del vertice del Pd, mentre il leader pentastellato ha spiegato: “Si chiama Tv pubblica, è un servizio pubblico. Quindi non è una questione privata della destra. Per questo domani andiamo a votare. È una questione di garanzia, di vigilanza“.

Rai, Iv e Azione seguono Schlein

La decisione del Pd di nn presentarsi al voto previsto oggi sul Cda della Rai è stata adottata anche da Italia Viva e Azione, che hanno voluto mostrare sostegno e vicinanza alla presa di posizione di Elly Schlein. “Abbiamo scelto di tenere una linea  condivisa con il Pd e continueremo a farlo” ha infatti dichiarato Maria Elena Boschi, criticando gli altri partiti di opposizione che “dopo aver avuto una posizione unitaria per settimane, si sono smarcati e si voteranno i loro nomi nel Cda“.

Maria Elena Boschi (Iv)
Maria Elena Boschi (Iv)

Boschi ha poi incentrato i suoi attacchi sul Movimento 5 Stelle, sostenendo che la decisione di Giuseppe Conte non è sorprendente perché sarebbe simile a quanto fatto “sulla presidenza della vigilanza per Floridia, sul contratto di servizio e su varie nomine“. Inoltre, secondo l’esponente di Italia Viva, “Conte dal primo giorno ha trattato con Meloni per i propri interessi” e per evitare che nel 2027 Giorgia Meloni vinca nuovamente le elezioni è necessario “lavorare su un programma comune“.

Azione ha invece chiarito la sua posizione tramite una nota, in cui è confermata la sua mancata partecipazione alla votazione sul Cda Rai, nel “rispetto dell’accordo preso con le altre opposizioni“. Secondo il partito di Carlo Calenda è infatti necessario prima procedere con la riforma della governance Rai e poi con la formazione di un nuovo Consiglio d’amministrazione della tv pubblica. “Spiace che altre forze politiche di opposizione abbiano rotto il fronte per ragioni di tornaconto del proprio partito. Quanto accaduto questa settimana sul rifinanziamento delle missioni all’estero e la Rai, dimostra che il campo largo non esiste nei fatti” conclude la nota di Azione.

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