Si uccide dopo l’operazione, forse un farmaco sbagliato: i familiari denunciano

Denuncia dei familiari e inchiesta della Procura di Napoli: l'autopsia chiarirà se c'è stato un errore nella somministrazione di un farmaco al 75enne

Redazione
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Disavventura nell’Ospedale di Pozzuoli, dove il paziente Francesco S. si è tolto la vita dopo un’operazione alla testa, e le cause sono ancora tutte da chiarire. Questo il fatto: Il 75enne si era sottoposto a tale intervento nello stabile, ma si era visto costretto a tornare quattro giorni dopo a causa di emicrania e dolori post operatori. Il forte stato di agitazione costringeva i medici a somministrargli la promazina, un medicinale che farebbe riscontrare un aumento dell’istinto suicidario dei pazienti.

Poche ore dopo l’assunzione, il giorno 20 di settembre, l’uomo si è lasciato cadere dal quarto piano del palazzo, nonostante non avesse mai mostrato crisi depressive o psicosi, assicurano i familiari. Un farmaco sbagliato potrebbe dunque essere la causa dell’insano gesto del 75enne.

Inchiesta della Procura e autopsia: decisivo l’esame tossicologico

Sul caso ha aperto un’inchiesta la Procura di Napoli, al momento contro ignoti, mentre i familiari hanno presentato denuncia presso il commissariato di polizia, assistiti dall’avvocato Antonio Zobel. Nella giornata di ieri il pm Antonella Lauri ha disposto autopsia eseguita dal medico legale Giovanni Lodato e dalla tossicologa Angela Silvestre. Decisivo sarà l’esame tossicologico, che stabilirà con certezza quali farmaci e in che quantità sono stati somministrati all’uomo.

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