Mattarella: “No all’omologazione, pensare in proprio e difendere l’unicità della mente umana”

Mattarella, nel suo discorso agli studenti che hanno preso parte al Festival del Pensare contemporaneo, ha parlato dell'importanza del pensiero autonomo, facendo attenzione all'intelligenza artificiale che spinge all'omologazione

Redazione
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Il presidente della Repubblica Sergio Mattarella si è recato ieri pomeriggio a Piacenza per i 220 anni del Teatro Municipale nella giornata di chiusura del Festival del Pensare contemporaneo. È stata una giornata storica per la città, dato che è la prima volta che accoglie il presidente dalla sua elezione.

Alla cerimonia erano presenti ragazzi e ragazze di scuola superiore di tutta Italia che hanno scritto le loro “lettere di futuro” al presidente e ai quali Mattarella ha consigliato in un discorso di non omologarsi, cercando sempre di pensare in modo autonomo.

Ad accompagnare Mattarella i rappresentanti delle istituzioni locali: il prefetto Paolo Ponta, il sindaco Katia Tarasconi, la presidente della Regione Emilia-Romagna Irene Priolo e la presidente della Provincia Monica Patelli. 

Il discorso di Mattarella

Il presidente ha incontrato centinaia di studenti delle superiori provenienti da tutta l’Italia che hanno preso parte ai laboratori delle 5 giornate del Festival. Quattro ragazzi – Noemi, Elena, Carlotta e Tommaso – hanno letto le loro lettere al Presidente, in cui si riflette sul rischio di correre troppo e non avere tempo per la noia, che è invece un momento fondamentale per la riflessione e la creatività.

Il Presidente ha risposto loro con un importante discorso in cui ha citato Max Weber, Milan Kundera e lo scienziato italiano Lamberto Maffei, con il messaggio di pensare in modo autonomo, vivendo anche in lentezza ma non nell’inerzia, e di riflettere prima di schierarsi.

“Il sociologo Max Weber ha scritto: ‘il possibile non verrebbe raggiunto se non si tentasse sempre l’impossibile’. Essere realisti è la parola più polisenso, ambigua ed anche ingannevole che si possa immaginare. Anche perché ogni fatto viene vissuto da ciascuno in base alla propria esperienza. La rappresentazione dei fatti è condizionata dagli interessi di chi la promuove e si ritrova ad esempio nelle fake news… Per questo pensare in proprio è fondamentale ed occorre avere responsabilità ha spiegato il presidente agli studenti.

Continuando, ha parlato dell’intelligenza artificiale, che porta al rischio dell’omologazione. Porta l’esempio del conformismo dei social e dei messaggi abbreviati che non permettono all’uomo di esprimersi. Per Mattarella c’è la necessità che gli umani difendano l’unicità della mente. Ha poi parlato del rapporto con la terra e le sue risorse.

Ha salutato gli studenti dicendo: “Mi è piaciuto l’esempio che avete fatto della ‘farfalla di Tokyo’: c’è in esso un richiamo all’imprevedibilità degli eventi ma anche all’imprevedibilità che è una meraviglia della vita che va raccolta. Continuate a battere le ali!”.

La prima visita di Mattarella a Piacenza

Quella di ieri è stata una giornata storica per Piacenza, dato che l’ultima visita di un Capo di Stato risale al 2004, quando la visitò l’allora Presidente della Repubblica Carlo Azeglio Ciampi. Mattarella è arrivato verso le 17.30 in piazza Cavalli accolto dalle autorità e dai cittadini, per poi recarsi a Palazzo Gotico, dove si è tenuto il Festival.

La visita del presidente alla città è poi continuata al Teatro Municipale, dove sono stati festeggiati i suoi 220 anni. Nel teatro si è tenuto il concerto organizzato da Fondazione Teatri con artisti internazionali ed eccellenze piacentine. Un concerto “eclettico”, all’insegna del dialogo tra diversi repertori.

Festival del pensare contemporaneo

La seconda edizione del Festival del pensare contemporaneo di Piacenza (19-23 settembre), col titolo “Vivere la meraviglia”, si è proposta di viaggiare nell’esplorazione dei sentimenti più profondi dell’esperienza umana, cercando di analizzare le dinamiche “del meravigliarsi, dello stupore di fronte all’immensità e alla varietà del mondo che ci circonda, e dello spavento che a volte ne deriva e che va affrontato con lucidità perché possa trasformarsi in una potente forza esistenziale”.

Sul sito dedicato si legge che l’obiettivo generale del Festival è quello di “ispirare un futuro più consapevole di ciò che possiamo essere e realizzare insieme”. Si vuole creare “uno spazio fisico e intellettuale” che possa “stimolare il dialogo e la cooperazionetra persone diverse con l’obiettivo di trovare “idee e prospettive con cui affrontare le grandi questioni della società contemporanea“.

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