Tajani sul Libano: “Per ora nessuna evacuazione di soldati italiani”

Il ministro ha sostenuto che per il momento la situazione emergenziale non richiede l'evacuazione dei soldati ma dei soli cittadini; a margine dell'Onu, il ministro ha anche affrontato la crisi energetica ucraina, garantendo a Kiev il sostegno necessario prima dell'inverno

Redazione
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Il ministro degli Esteri Antonio Tajani ha co-presieduto una riunione ministeriale del gruppo G7+Energia insieme al segretario di Stato Anthony Blinken, con l’obiettivo di discutere il rafforzamento e il sostegno delle reti energetiche ucraine e per affrontare il delicato tema della guerra tra Israele e Hamas, ormai aperta anche al Libano. Un vertice a cui hanno partecipato Bulgaria, Repubblica Ceca, Danimarca, Estonia, Lettonia, Lituania, Norvegia, Paesi Bassi, Repubblica di Corea, Romania, Slovacchia e Svezia, a margine dell’Assemblea Generale delle Nazioni Unite in corso a New York.

Ci sarà un documento che io firmerò a nome di tutti noi. Stiamo lavorando perché si possa raggiungere il cessate il fuoco a Gaza, che è l’elemento chiave, per la liberazione degli ostaggi e per gli aiuti alla popolazione palestinese” ha dichiarato Tajani, sostenendo poi che le decisioni riguardanti il contingente militare Unifil, non spettano allo Stato italiano, ma all’Unifil stesso. “Noi abbiamo oltre mille uomini lì che adesso sono in sicurezza compatibilmente con la situazione di grande tensione e sono un’operazione di peacekeeping” ha aggiunto, evidenziando che il ministro della Difesa Guido Crosetto ha contattato il segretario generale delle Nazioni Unite per avere garanzie sulla protezione e la salvaguardia dei soldati italiani presenti sul territorio.

La situazione dell’Ucraina, invece, preoccupa i Paesi della Nato a causa delle ripercussioni che gli attacchi russi nei confronti delle strutture energetiche del Paese potrebbero causare nel corso dell’inverno. In questo senso, quindi, i Paesi dell’Alleanza atlantica sembrerebbero intenzionati a garantire supporto a Kiev per affrontare questa emergenza, anche grazie ai fondi che la presidente della Commissione Ue Ursula Von der Leyen ha assicurato al Paese di Volodymyr Zelensky.

Tajani: “Per ora non c’è nessuna ipotesi di evacuazione per i soldati in Libano

Continuiamo a lavorare per il cessate il fuoco a Gaza” ha ribadito Antonio Tajani, a margine dell’Assemblea Onu a New York, sottolineando come l’escalation in Libano abbia gravemente peggiorato la situazione in Medio Oriente. Secondo il ministro degli Esteri la situazione potrebbe essere risolta grazie all’elezione del nuovo Presidente della Repubblica libanese. Questa votazione, infatti, viene rimandata ormai da anni ed ha creato uno stallo che non permette le comunicazioni col Paese, né l’apertura di un confronto.

Antonio Tajani, vicepremier e leader di Forza Italia
Antonio Tajani, vicepremier e leader di Forza Italia

Così “Hezbollah continua a minacciare” ha sottolineato il vicepremier forzista, rassicurando la popolazione sulle evacuazioni in corso dei civili italiani presenti sul territorio libanese: “Come ho detto siamo pronti all’evacuazione di trecento o quattrocento cittadini che invitiamo a lasciare il paese e se ci fosse un’emergenza ci può essere un’operazione dello Stato italiano“. Per quanto riguarda i militari, italiani invece la situazione sarebbe ben diversa e per il momento non prevedrebbe alcun tipo di evacuazione. “Per i militari tutto verrà seguito dal Ministero degli Esteri del Ministero della Difesa in sintonia con le Nazioni Unite” ha garantito Tajani.

Tajani: “Siamo molto preoccupati per l’emergenza energetica in Ucraina

Il vicepremier non ha negato le preoccupazioni dello Stato italiano e delle altre Nazioni Nato riguardanti la situazione energetica ucraina, in particolare a causa dell’arrivo della stagione invernale che potrebbe causare numerosi problemi al Paese. “Con i partner G7+, vogliamo sostenere e risollevare il settore energetico ucraino” ha dichiarato Tajani, ricordando poi le iniziative dell’Italia, in particolare l’accordo con la Banca Europea di Ricostruzione e Sviluppo per il ripristino della capacità energetica della società Ukrhydroenergo, che prevede lo stanziamento di 200 milioni di euro, di cui 100 milioni di credito d’aiuto della Cooperazione italiana.

Inoltre, secondo quanto riportato dal ministro degli Esteri, le imprese italiane starebbero donando a Kiev materiali per il rafforzamento e la ricostruzione delle strutture energetiche, riuscendo a fornire quasi 6mila pannelli solari fotovoltaici. “Il sistema produttivo italiano è pienamente attrezzato per venire incontro alle esigenze ucraine ed è già stato  pienamente coinvolto” ha quindi sottolineato Tajani, ricordando come nel 2025 il nostro Paese ospiterà la Conferenza per la Ricostruzione dell’Ucraina. Un incontro in cui “i temi della resilienza energetica e della sicurezza degli impianti e della rete elettrica avranno un ruolo fondamentale“.

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