In Emilia Romagna è scontro politico sull’alluvione, Musumeci: “La Regione deve fare di più”

"In questo decennio l'Emilia-Romagna ha ricevuto 594 milioni per la lotta contro il dissesto idrogeologico. Se la Regione potesse fare lo sforzo di farci sapere quanta di questa risorsa è stata spesa potremmo programmare ulteriori interventi" ha dichiarato il ministro, aprendo uno scontro politico proprio durante la situazione emergenziale

Redazione
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L’Emilia Romagna per la terza volta in sedici mesi è stata invasa dalla forza delle acque, straripate dai fiumi in piena e dirette verso il centro di diversi Paesi, pronte a travolgere tutto ciò che si trovava di fronte alla loro strada. La Regione, quindi, si trova nuovamente a fare i conti con le conseguenze del maltempo, che stavolta ha provocato circa mille sfollati e due dispersi, tra la disperazione e la rassegnazione dei suoi cittadini. Così, nel mezzo di un’emergenza che in Emilia Romagna sembra diventare sempre più la normalità, la politica italiana ha deciso di dare inizio ad un nuovo scontro.

Se il maggio 2023, quando la Regione fu sommersa dalle acque alluvionali, fu il periodo della solidarietà, degli angeli del fango, delle donazioni, oggi è il momento delle colpe. Inizia, così, l’operazione dello scarica barile, con tutte le parti in campo che rifiutano di prendersi le loro responsabilità, preferendo accusare chicchessia di non aver svolto al meglio il suo lavoro. Intanto i cittadini colpiti dal maltempo cercano di comprendere come ricostruire e se magari in breve tempo sarà possibile per loro ottenere finanziamenti statali, che li aiutino a ricominciare e soprattutto a tornare alla normalità.

L’incertezza, però, regna sovrana e mentre maggioranza e opposizioni si accusano a vicenda sulle mancanze in Emilia Romagna, le elezioni regionali si avvicinano. Il 17 e 18 novembre i cittadini della Regione si recheranno alle urne per scegliere il loro nuovo governatore e non si esclude che le conseguenze politiche dell’alluvione possano influenzare profondamente l’esito delle votazioni.

Emilia Romagna: lo scarica barile delle colpe

In questo decennio l’Emilia-Romagna ha ricevuto 594 milioni per la lotta contro il dissesto idrogeologico. Se la Regione potesse fare lo sforzo di farci sapere quanta di questa risorsa è stata spesa potremmo programmare ulteriori interventi“, così il ministro della Protezione Civile apre lo scontro politico sulla questione idrologica in Emilia Romagna, accusando la Regione di non aver svolto al meglio i suoi compiti, lasciando i territori in balie dei pericoli legati al maltempo.

Le parole di Musumeci hanno sostenuto quelle di Elena Ugolini, candidata del centrodestra alle prossime Regionali, che ha sottolineato come il tema delle alluvioni sarebbe stato comunque all’interno della sua campagna elettorale, ma ora sarà l’argomento principale che decreterà la sua vittoria o quella del suo avversario del centrosinistra, il sindaco di Ravenna Michele De Pascale.

Comunque, le accuse di Musumeci hanno trovato risposta nelle parole della presidente facente funzioni Irene Priolo, che ha sostenuto che la difficoltà della Regione riguarda la capacità di gestire “tantissimi cantieri e dimenticandosi che il governo ha scelto di gestire l’emergenza tramite il generale Figliuolo“. La presidente stessa, quindi, allontana da sé le accuse, rispedendole verso il commissario straordinario, che il prossimo dicembre si allontanerà dal ruolo.

La segretaria del Pd Elly Schlein
La segretaria del Pd Elly Schlein

Sulla questione è poi intervenuta Elly Schlein, segretaria del Pd ed ex vicepresidente dell’Emilia Romagna, che ha definito “sciacallaggio politico” il tentativo del centrodestra di guadagnare consensi nel mezzo di una situazione emergenziale. La segretaria dem ha quindi aggiunto: “Giorgia Meloni aveva fatto un’inutile passerella con gli stivali nel fango a promettere il 100% di ristori a famiglie e imprese che non sono mai arrivati. Non hanno messo risorse adeguate: prima ancora che ridicolo è indecente“.

Musumeci: “Serve seria prevenzione strutturale da parte delle Regioni

Il ministro Nello Musumeci sostiene di non avere rimpianti di alcun tipo sulla gestione del dissesto idrologico che interessa la Regione. Il suo ministero, secondo le sue parole, non può intervenire efficacemente se allo stesso tempo non c’è un impegno serio e incisivo da parte della Regione stessa. Lo ha confermato in una intervista al Corriere della Sera, in cui ha sottolineato di non voler fare polemica nel mezzo dell’emergenza ma di voler spronare gli enti a svolgere i loro compiti, per salvaguardare i cittadini dell’Emilia Romagna.

Continueremo ad avere eventi calamitosi finché non si attuerà una seria prevenzione strutturale da parte di tutte le Regioni” ha dichiarato il ministro, aggiungendo un duro attacco nei confronti del sindaco Lepore: “Ci dica quanto e come ha speso per la prevenzione infrastrutturale nel suo territorio“. Musumeci sostiene che i cittadini abbiano il diritto di sapere “come sono stati protetti dalle insidie del territorio“, sottolineando poi che quanto fatto dal centrosinistra si molto più grave di un semplice scarica-barile, perché incolperebbe il solo governo di una tragedia che è ancora in corso.

Il ministro, quindi, ha deciso di ricordare quali sono stati i passi in avanti compiuti dal governo in questo senso, sconfessando il centrosinistra e soprattutto attaccando la gestione del Pd in Regione. “Solo con il governo Meloni abbiamo già stanziato per l’Emilia Romagna 30,5 milioni per interventi già programmati, oltre 61 per quelli da programmare e 17 milioni per il dissesto in una Regione già vulnerabile” ha spiegato Musumeci, sostenendo che gli attacchi contro i mancati fondi del governo siano semplice campagna elettorale in vista delle elezioni di novembre.

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