Confindustria, Orsini indica la rotta: “Serve una politica industriale europea più solida”

Orsini chiarisce come la filiera delle automotive in Italia sia in difficoltà. Ciò è dovuto alla depauperazione del futuro dopo aver dato vita alle auto più iconiche del mondo

Redazione
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Il presidente di Confindustria, Emanuele Orsini, all’assemblea annuale in Viale dell’Astronomia, lancia un appello all’Europa che necessita di un cambiamento di rotta. Oggi più che mai serve una solida politica europea per affrontare le sfide del contesto internazionale. Orsini ha sottolineato come il Green Deal sia impregnato di tanti errori che hanno messo e mettono tutt’ora a rischio l’industria.

Per il presidente di Confindustria, “la decarbonizzazione inseguita anche al prezzo della deindustrializzazione è una guerra. La storia e il mercato europeo dell’auto elettrica che stiamo regalando alla Cina, parlano da soli“.

Le parole di Orsini

Orsini chiarisce come la filiera delle automotive in Italia sia in difficoltà. Ciò è dovuto alla depauperazione del futuro dopo aver dato vita alle auto più iconiche del mondo ed aver investito ingenti risorse per l’abbattimento delle emissioni. Per il presidente di Confindustria “l’Europa con gli Ets ha consentito la speculazione finanziaria sulla transizione ambientale, facendo in modo che il prezzo della CO2 resti fuori dal mercato mondiale“. In tutto questo contesto occorre chiarezza: “La disciplina degli Ets deve essere cambiata. Se resta così, regaleremo ai nostri competitor internazionali, come sta avvenendo per l’automotive, anche l’acciaio, il cemento, la metallurgia, la ceramica, la carta. Con ricadute negative sugli investimenti, sulla crescita e sull’occupazione“.

Al momento Confindustria tiene conto della presenza del governo Meloni a Bruxelles, sull’azione comune degli europarlamentari di tutte le forze politiche, e sulla cooperazione sempre più stretta con le altre organizzazioni d’impresa europee.

Meloni: “Sono d’accordo con Orsini”

Dopo Orsini, ha preso parola la presidente del Consiglio Giorgia Meloni all’assemblea 2024 di Confindustria. “Sono fiduciosa che si possa fare qualcosa di meglio rispetto alle previsioni della Commissione: continuo a ritenere che il +1% del Pil sia a portata di mano soprattutto, dopo i primi due trimestri, ogni trionfalismo sarebbe infantile ma non era scontato dopo anni trascorsi in fondo alle classifiche“, ha affermato la premier.

Dobbiamo essere soddisfatti per i risultati che abbiamo raggiunto considerando il contesto in cui abbiamo operato in questi due anni. Le cose sono andate diversamente, l’Italia supera le difficoltà meglio di altre nazioni europee, il merito è delle imprese e dei loro lavoratori. Non è lo Stato che crea ricchezza, che invece deve fare la sua parte“.

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