Piano strutturale di Bilancio, il via libera dal Cdm: deficit sotto 3% nel 2026

Il Psb costituirà la manovra a fine anno, con il documento programmatico di Bilancio atteso in Ue entro il 15 ottobre

Redazione
3 Min di lettura

Ieri, il Consiglio dei ministri ha esaminato a fondo lo schema del Piano Strutturale di Bilancio di medio termine, nell’ambito della riforma delle regole di bilancio europee. Per il governo Meloni, la traiettoria di spesa netta, che si traduce nel nuovo indicatore univoco sottoposto alla sorveglianza della Commissione, è in linea con le aspettative dei vertici europei.

Considerato il Piano, il tasso di crescita della spesa netta si arresterà su un valore medio vicino all’1,5%. La traiettoria risulta coerente con l’andamento dei principali saldi di finanza pubblica previsto dal Programma di Stabilità dell’aprile scorso.

Piano Strutturale di Bilancio: cosa prevede

Il Piano strutturale di Bilancio definisce le linee strategiche relative alle riforme e agli investimenti che l’esecutivo intende realizzare nell’orizzonte di riferimento, in particolare per quelle funzionali all’espansione da 4 a 7 anni del periodo di aggiustamento, ovvero del rientro al 3% del rapporto tra deficit e prodotto interno lordo.  

Il Piano si pone due finalità: l’individuazione del percorso della spesa netta aggregata, vale a dire la spesa non finanziata da nuove entrate o risorse europee senza contare gli interessi passivi sul debito e gli effetti di particolari tipologie di spesa. Inoltre, definisce un piano di riforme e degli investimenti da  realizzare in un determinato periodo. Il ministro Giorgetti fa riferimento ad una politica fiscale prudente e responsabile, che indica un “percorso di rientro dal disavanzo eccessivo realisticamente più ambizioso di quello prefigurato dalla Commissione europea”, adoperandosi a scendere sotto la soglia del 3% del rapporto deficit/PIL già nel 2026.

Dopo il 2026, il percorso consentirà di garantire la stabilità del debito pubblico italiano e permettere alla finanza pubblica di affrontare con maggiore efficacia le sfide future. Il Piano comprende riforme ed investimenti che proseguono il percorso intrapreso con il PNRR e lo aggiornano per operare con maggiore incisività su sfide quali la PA, giustizia, miglioramento dell’ambiente imprenditoriale e un rapporto più sereno tra fisco e contribuente. 

Il Psb costituirà la manovra a fine anno, con il documento programmatico di Bilancio atteso in Ue entro il 15 ottobre, mentre l’invio alle Camera della legge di Bilancio è fissato per il 20 ottobre.  

© Riproduzione riservata

TAGGED:
Condividi questo Articolo