Liguria, Spinelli si sfoga: “Non volevo patteggiare, rivorrei i miei soldi”

"Se un medico ti dice di prendere la Tachipirina tu la prendi" ha sostenuto Spinelli, cercando di chiarire come la sua decisione sia stata in gran parte presa perché così avrebbero consigliato i suoi legali

Redazione
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L’imprenditore Aldo Spinelli, imputato insieme all’ex governatore della Liguria Giovanni Toti e all”ex presidente del porto di Genova Paolo Emilio Signorini, ha accettato ieri il patteggiamento proposto dalla Procura genovese per i reati di corruzione a lui imputati. Una decisione “sofferta“, come hanno sottolineato i suoi legali, che è giunta a seguito degli accordi presi dagli altri due imputati, entrambi intenzionati a porre fine al processo il prima possibile.

L’imprenditore 84enne ha deciso di raccontare la sua verità in una intervista rilasciata a La Repubblica, La Stampa e al Secolo XIX, in cui dichiara di non essere soddisfatto dell’accordo raggiunto e di voler ancora difendere la sua persona dalle accuse che gli sono state rivolte. Spinelli non si ritiene colpevole, eppure avrebbe accettato il patteggiamento. Secondo le sue parole, infatti, la decisione sarebbe stata influenzata dai suoi legali, che avrebbero sostenuto che un accordo potesse essere più proficuo del proseguimento del processo.

Se un medico ti dice di prendere la Tachipirina tu la prendi” ha sostenuto Spinelli, cercando di chiarire come la sua decisione sia stata in gran parte presa per bisogni esterni e non per reale volontà. Già ieri, subito dopo la divulgazione della notizia del patteggiamento, gli avvocati dell’imprenditore 84nne avevano dichiarato: “Avremmo voluto affrontare il dibattimento certi di dimostrare nei fatti l’innocenza di Aldo Spinelli, ma la prospettiva di un processo che avrebbe potuto durare anni ha fatto prevalere la volontà primaria di Aldo Spinelli di preservare le aziende e la famiglia dal danno mediatico che ne sarebbe derivato“.

Spinelli: “Con Toti c’era sempre una campagna elettorale

Aldo Spinelli sembrerebbe non riuscire ad accettare l’idea di essere considerato colpevole per un reato che continua a sostenere di non aver compiuto. L’intervista rilasciata ieri sembra quindi una sorta di espiazione, una volontà di chiarire che potrebbe in qualche modo alleggerire il giudizio che l’opinione pubblica ha della sua figura. L’imprenditore ha spiegato che il rapporto con Giovanni Toti era nato come una semplice conoscenza, durata circa nove anni e poi trasformatasi in amicizia.

Pensi che dovevo essere io il candidato del centrodestra nove anni fa, ho detto no, poi è venuto fuori Toti” ha spiegato l’84enne, per poi aggiungere di aver “dato i soldi sia a lui che alla Paita – ovvero la candidata del centrosinistra nel 2015 – Tutto registrato“. Non vi sarebbe nulla di strano, quindi, in ciò che è avvenuto ma Spinelli sostiene di volere indietro i suoi finanziamenti: “Quei soldi alla fine li vorrei indietro, non mi fa piacere che me li abbiano presi. Mi hanno restituito solo due fucili da caccia che erano di mio suocero“.

Liguria, Giovanni Toti
Giovanni Toti, ex presidente della Regione Liguria

L’imprenditore genovese ha poi raccontato che con Giovanni Toti la campagna elettorale era perenne. “Per lui in ogni momento arrivava un’elezione. C’erano campagne politiche sue, campagne politiche del sindaco di Genova, campagne politiche a Savona, e il suo è un partitino” ha sostenuto Spinelli, aggiungendo che all’ultimo incontro erano presenti ben seicento persone e “io sono stato quello che gli ha dato meno di tutti“.

I motivi del patteggiamento di Aldo Spinelli

Aldo Spinelli ha accettato l’accordo della Procura di Genova che lo vedrebbe condannato a tre anni e due mesi di reclusione, alla confisca di 470mila euro e all’interdizione dai pubblici uffici, con la volontà di preservare le sue aziende e il suo lavoro. “I miei avvocati mi hanno consigliato di patteggiare perché lo hanno fatto Toti e Signorini” ha dichiarato l’imprenditore, quasi ponendosi da esterno nella vicenda, e sottolineando di non essere stato d’accordo con la decisione dei suoi legali.

L’84enne, però, si sarebbe fatto convincere dai suoi avvocati, che avrebbero proseguito con la linea del patteggiamento, uscendo però dalla situazione con un certo rammarico. Ora è necessario attendere il verdetto del giudice per le indagini preliminari a cui spetterà il compito di giudicare i patteggiamenti dei tre imputati e nel caso fissare l’udienza che porrà fine alla questione.

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