Il presidente ucraino Volodymyr Zelensky prosegue nella sua battaglia per ottenere nuovi aiuti bellici ed economici al fine di giungere ad una conclusione del conflitto con la Russia. Il leader di Kiev continua ad esortare i Paesi della Nato a rimuovere il veto che non permette alle truppe ucraine di utilizzare armi donate da Paesi dell’Alleanza atlantica in territorio russo, nonostante molti di essi si siano dichiarati contrari. Tra questi c’è anche l’Italia, che sembra irremovibile nella sua decisione.
“Ogni attacco russo, ogni atto terroristico, come l’attacco odierno alla città di Kharkiv e alle regioni di Sumy e Donetsk, dimostra che abbiamo bisogno di questa capacità, e ne abbiamo bisogno in pieno” ha dichiarato Zelensky, sostenendo che l’Ucraina è in attesa delle decisioni di Usa, Regno Unito, Francia, Germania e Italia, ovvero Paesi “la cui risolutezza può contribuire a salvare vite“. Il leader di Kiev ha poi ricordato come l’esercito della sua Nazione stia continuando a subire ingenti perdite, imputando ciò alla lentezza con cui giungerebbero le armi occidentali.
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“Basta avere paura di decisioni forti” avrebbe poi aggiunto Zelensky, cercando di convincere gli alleati a compiere un passo in avanti negli aiuti a Kiev. In Italia è oggi previsto un incontro tra Giorgia Meloni e il primo ministro inglese Keith Starmer e non si esclude che i due possano affrontare questo delicato argomento.
Tajani risponde a Zelensky: “Auspico che la conferenza di pace si tenga prima di dicembre“
L’accorato appello di Volodymyr Zelenski sembrerebbe non aver convinto il ministro degli Esteri Antonio Tajani, che prosegue con la linea dura e rifiuta di rimuovere il veto sulle armi in territorio russo. “Ogni Paese decide come far utilizzare i propri aiuti militari in un rapporto bilaterale con Kiev” ha infatti tuonato il vicepremier forzista, sostenendo che la posizione della Nato prevede che l’Alleanza non sia impegnata direttamente nella guerra contro la Russia.
Il ministro avrebbe poi sottolineato che anche altri Paesi, compresi Usa e Regno Unito, sono piuttosto reticenti e anche prudenti nei confronti delle richieste che giungono da Kiev. Tajani ha poi ricordato come l’Italia non si sia mai tirata indietro di fronte alle richieste di aiuto dell’Ucraina, inviando armi e sostegni economici affinché il Paese potesse difendere la propria integrità territoriale. “Zelensky non ha mai chiesto più di quello che facciamo. E noi del resto non abbiamo le armi inglesi e americane” ha infatti dichiarato il vicepremier, per poi aggiungere: “Mi auguro che una seria conferenza di pace si possa tenere prima della fine dell’anno“.
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