L’inchiesta ligure sulla presunta corruzione legata al governatore Giovanni Toti continua ad evolversi verso un punto di chiusura. Dopo il patteggiamento dello stesso ex presidente di Regione, oggi è giunto quello dell’imprenditore Aldo Spinelli che ha accettato la proposta dei pubblici ministeri. L’84enne, che sin dall’inizio delle indagini si era dichiarato innocente, è stato condannato ad una pena di tre anni e due mesi e alla confisca di 400mila euro per l’accusa di corruzione. Anche nel suo caso, come in quelli di Toti e Signorini, è prevista l’interdizione dai pubblici uffici e il divieto di trattare con l’amministrazione pubblica.
Le motivazioni del patteggiamento di Aldo Spinelli
I legali dell’imprenditore, Alessandro Vaccaro e Andrea Vernazza, hanno tentato di chiarire i motivi che avrebbero spinto Spinelli a giungere ad un patteggiamento. “Avremmo voluto affrontare il dibattimento certi di dimostrare nei fatti l’innocenza di Aldo Spinelli” hanno spiegato gli avvocati, aggiungendo però che la prospettiva di un processo che avrebbe potuto durare anni e l’età piuttosto avanzata del loro assistito “hanno fatto prevalere la volontà primaria di Aldo Spinelli di preservare le aziende e la famiglia dal danno mediatico che ne sarebbe derivato“.
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I due legali hanno però aggiunto che la decisione è stata presa “a malincuore” dal loro assistito ed hanno specifico che la Procura riconosce che tutte le pratiche amministrative oggetto del procedimento penale siano state corrette e legittime nel rispetto dell’interesse pubblico. Ora non resta che comprendere se il giudice per l’udienza preliminare Mattero Buffoni accetterà tale patteggiamento, così da evitare a Spinelli un processo che avrebbe dovuto avere inizio il prossimo 5 novembre.
I patteggiamenti di Toti e Signorini
Lo scorso 13 settembre l’ex governatore della Liguria Giovanni Toti ha deciso di accettare il patteggiamento della Procura all’interno dell’indagine a suo carico. L’ex presidente ha ricevuto una pena di due anni e un mese, che dovrà essere approvata dal giudice per le indagini preliminari e che potrebbe essere sostituita con una pena pari a 1500 ore di lavori socialmente utili. Inoltre, al governatore sarebbero stati confiscati anche 84.100 euro per i reati di corruzione impropria e finanziamento illecito.
A seguito della notizia, è stato annunciato che anche l’ex presidente dell’Autorità portuale di Genova, Paolo Emilio Signorini, ha deciso di accordarsi con la Procura sulla pena di tre anni e cinque mesi di reclusione e una confisca di circa 100mila euro. In tutti e tre i casi sarà il giudice per le indagini preliminari a decidere se porre definitivamente la parola fine a questo processo, accettando i patteggiamenti dei tre imputati nell’inchiesta che ormai da mesi sconvolge il territorio ligure.
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