“Noi veniamo da una cultura che è quella dell’esaltazione delle diversità, intesa come paura del diverso, ma come confronto con chi per identità, storia, tradizione e per percorso formativo, è diversa da noi“, in sintesi il senatore Guido Liris di FdI riassume le radici e gli obiettivi futuri di un progetto che pone al centro il teatro, come uno strumento di unione e integrazione tra comunità ormai lontane, ma accomunate da origini comuni.
Il progetto speciale 2024 del Ministero della Cultura “Italiani d’Argentina: sguardi, corpi e opere” è proprio questo: un momento in cui le comunità di italiani in Argentina e quelle presenti nel nostro territorio possono trovare un percorso comune che ricordi ad entrambi l’importanza fondamentale dell’identità italiana. Un progetto che nasce dalla mente del senatore di FdI Etelwardo Sigismondi e che vuole “raccontare il
dinamismo culturale che la nostra comunità in Argentina ha promosso negli
ultimi decenni” come sottolineato dallo stesso senatore durante la conferenza stampa tenutasi oggi nella Sala Caduti di Nassyria al Senato.
Presenti all’incontro i senatori Guerino Testa e Guido Liris, il direttore del Teatro del Sangro Stefano Angelucci Marino, il senatore Etelwardo Sigismondi, il direttore del Teatro Stabile d’Abruzzo Giorgio Pasotti e il sindaco de L’Aquila Pierluigi Biondi, tutti impegnati affinché il progetto possa avere la giusta attenzione e il successo che merita.
Liris: “La contaminazione può essere un momento di crescita e di esaltazione delle proprie identità“
Il senatore Guido Liris, tra i promotori del progetto “Italiani d’Argentina – Sguardi, corpi e opere“, ha sottolineato che le aspettative di questa opera innovativa nascono da un periodo storico differente da quello che viviamo oggi: gli italiani erano costretti ad emigrare e a lasciare il Paese alla ricerca di una vita migliore. Nonostante siano passati decenni, oggi gli italiani emigrati “sono vogliosi, desiderosi, bisognosi anche di vivere le loro radici e anche di manifestare la loro identità“, come sottolineato dal senatore.
Per sopperire a questo bisogno nasce il progetto del senatore Etelwardo Sigismondi, che vuole dimostrare che “la contaminazione può essere un momento di crescita e di esaltazione delle proprie identità” e allo stesso tempo permettere “di riscoprire e valorizzare le nostre radici” anche nell’ottica di “un rigurgito di nostalgia rispetto ai tempi in cui questi italiani non erano all’estero ma in Italia“.
“Il fatto di aver saputo arricchire, contaminare, con la nostra cultura, la cultura di altri popoli è un esempio di inclusione, di capacità e di virtuosismo in termini di contaminazione che dobbiamo valorizzare“, ha dichiarato Liris, sottolineando come, da parte degli italiani emigrati vi sia “una voglia importante di far presente questo tipo di caratteristiche che gli italiani hanno saputo manifestare nel tempo“.
“La nostra identità deve e può essere riqualificata anche grazie a questo tipo di contributi. Serve agli italiani lontani per sentirsi più italiani e rivivere la sensazione di essere italiani“, ha poi sostenuto il senatore nel corso della conferenza, evidenziando come l’iniziativa possa portare attenzione e prestigio ad un tema che ad oggi risulta spinoso. “Il tema dell’immigrazione può essere governato, può essere gestito, può essere un momento di arricchimento, di contaminazione positiva per quanto riguarda il territorio – ha aggiunto – laddove si rispettino le regole“.
Il progetto “Italiani d’argentina: Sguardi, corpi e opere
“Un progetto ambizioso e lungimirante“, così il senatore Etelwardo Sigismondi ha definito “Italiani d’argentina: Sguardi, corpi e opere” nel corso della conferenza stampa al Senato, presentando un programma che vuole mettere al centro la città de L’aquila, in cui avranno luogo la maggior parte delle iniziative e che vuole permettere “ai nostri migranti di rimanere legati alle proprie origini“, come sottolineato dal senatore Liris.
Il progetto si comporrà di una serie di convegni e rappresentazioni teatrali che avranno luogo dal 10 al 23 settembre nel capoluogo abruzzese, alla presenza di personalità di origini italiane provenienti dal mondo della cultura argentino e pronto a rivivere le loro tradizioni e a dimostrare che la contaminazione culturale può essere un valore aggiunto. “La nostra identità può essere il fiore all’occhiello per quei cittadini che, lontani da casa, difendono l’italianità nel mondo” , ha infatti sottolineato Liris, esaltando le possibilità del progetto.
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