Piantedosi torna sull’immigrazione: “Nessuna modifica alla legge Bossi-Fini”

Per il ministro le opposizioni tirano in ballo qualsiasi tipo di argomento pur di abbattere il fronte unito del centrodestra

Redazione
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Il forum Ambrosetti di Cernobbio è stata l’occasione per il ministro dell’Interno, Matteo Piantedosi, di fare il punto sulla questione delle migrazioni legate al mondo del lavoro. Il capo del Viminale ha ribadito la sua posizione in maniera netta e critica l’opposizione che insiste per la modifica della legge Bossi-Fini. Con loro, la segretaria dem Elly Schlein si piazza in prima fila sostenendo che l’entrata in Italia da parte di un immigrato non può avvenire solo e necessariamente con un contratto stabile di lavoro. Piantedosi parla chiaro e sottolinea come la norma non può essere modificabile.

Le ragioni di Piantedosi

Per Piantedosi il motivo è facilmente esplicabile: “L’alternativa al contratto di lavoro è per molti giovani sapere venire nel nostro Paese con la prospettiva più ‘vantaggiosa’ di fare le sentinelle nelle piazze di spaccio“. A questo il ministro ricorda anche al Partito democratico, l’importanza degli ingressi mediante contratto di lavoro che seguono la regolamentazione europea. Il capo del Viminale spiega poi che il sistema non è irreversibile perché gli ultimi dati hanno spiegato che c’è stato un fallimento. Da qui nasce l’intenzione del governo guidato dalla premier Giorgia Meloni di “modificare il sistema di ingressi“.

Abbiamo capito che dobbiamo correggere alcune dinamiche e puntare dritto sulla predisposizione degli accessi ai flussi regolari. Ciò andando a modificare la normativa e attraverso degli adempimenti organizzativi che avvicinino molto più e molto meglio la domanda all’offerta“, ha aggiunto ancora il ministro. Per Piantedosi, l’obiettivo può essere raggiunto misurando meglio per aree geografiche e settori produttivi e coinvolgendo le organizzazioni di lavoro. Il capo del dicastero ha affermato l’importanza di questo tipo di processo per il coinvolgimento del mondo del lavoro e del target.

Pintedosi e cittadinanza

In questi giorni si è parlato molto della questione cittadinanza. Il tema ha scaldato numerose poltrone e Piantedosi si lega alla discussione. “Si può prevedere ulteriori formule, fino qualche mese fa la più impiegata era lo ‘ius soli’. Adesso si è trasformato nello ‘ius scholae“, afferma il capo del Viminale. Per il ministro le opposizioni tirano in ballo qualsiasi tipo di argomento pur di abbattere il fronte unito del centrodestra: “Questo può essere inteso come l’eterna ricerca di posizionamenti da parte dell’opposizione, senza avere un’idea precisa“, aggiunge. Piantedosi si rifà ai dati, evidenziando come l’Italia rilasci più permessi di soggiorno nell’area dell’Unione europea.

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