Clima: a Napoli in dieci anni 70 eventi estremi

Redazione
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I dai di Legambiente per la Campania: ben otto giornate da bollino rosso, ma il caldo non si ferma e le previsioni ipotizzano un aumento di 2 gradi e 50 ondate di calore l’anno

Riduzione della portata d’acqua dei fiumi, siccità e temperature record fanno preoccupare esperti e non. Dopo la tragedia della Marmolada, gli effetti dei cambiamenti climatici non possono più passare inosservati.

I dati raccolti dal 2010 al 2021 dall’osservatorio CittàClima di Legambiente mostrano che la Campania è stata bersaglio di 70 eventi estremi: 25 danni da trombe d’aria, 21 allagamenti causati dalle piogge intense e 14 episodi di maltempo che hanno causato danni a infrastrutture e al patrimonio storico, ai quali si aggiungono altre 5 esondazioni fluviali.

A mostrare i segni più evidenti è proprio Napoli, teatro di allagamenti e trombe d’aria, che porta ancora i segni dei danni alle infrastrutture per le intense piogge. Se da un lato è il maltempo a creare disagi, dall’altro il caldo torrido di questi mesi estivi sta facendo registrare un aumento della temperatura media. 

Clima sempre più assimilabile a quello tropicale, con una temperatura notturna intorno ai 20 gradi. Secondo quanto stimato dalla Fondazione Cmcc, Centro Euro-Mediterraneo sui Cambiamenti Climatici, nel rapporto “Analisi del rischio – I cambiamenti climatici”, la temperatura è destinata ad aumentare di altri 2 gradi, accompagnati da 50 ondate di calore all’anno in più rispetto ad oggi. Un esempio dell’aggravarsi della situazione è dato dalle piogge: le piogge intense che si verificano ogni 10 anni, adesso potrebbero verificarsi ogni quattro.

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