Roma, caos nel penitenziario di Regina Coeli: detenuti in rivolta

Due piani della prima sezione del carcere sarebbero stati allagati e un ufficio dato alle fiamme, almeno secondo le prime informazioni che provengono dalla struttura. Per il momento non vi sono feriti

Redazione
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Il penitenziario di Regina Coeli, a Roma, non è rimasto immune alle proteste dei detenuti, esausti per le condizioni complesse in cui sono costretti a vivere e in attesa delle riforme del governo, che tenta da mesi di trovare una quadra all’emergenza carceri. Nella mattinata di oggi, i detenuti del carcere romano hanno dato il via ad una protesta serratissima, che ha danneggiato gravemente i locali della struttura penitenziaria.

Per il momento, non sembrerebbero esservi danni a persone, anche se non è chiaro se la sommossa sia stata sedata. “Dalle primissime e ancora frastagliate notizie che ci giungono, i ristretti starebbero vandalizzando i locali incendiando anche i fornelli da campeggio che detengono” ha dichiarato Gennarino De Fazio, segretario generale della Uilpa Polizia Penitenziaria.

Sembrerebbe, dunque, che le informazioni provenienti dal carcere di Roma possano non essere del tutto complete e che al momento la situazione sia tesissima. La protesta potrebbe avere dimensioni piuttosto grandi e sembrerebbe che nella struttura detentiva si sia scatenato il caos.

Roma, cosa sta succedendo nel carcere di Regina Coeli

Il segretario per il Lazio del sindacato Sappe, Maurizio Somma, ha confermato lo scoppio di una protesta all’interno del carcere di Roma, raccontando in parte quanto sarebbe accaduto. Sembrerebbe che i disordini si siano verificati nella prima sezione, dove è stato danneggiato il secondo piano e dove sono state divelte telecamere e controsoffitti in cartongesso.

Inoltre, sempre secondo il racconto del segretario, all’interno del carcere per il momento mancherebbe l’elettricità. “Sono stati allagati il piano 2 e 3 – ha continuato Somma – Sono scoppiate diverse bombolette di gas e i detenuti hanno lanciato spazzatura, pezzi di ferri e scaricato un estintore dai finestroni della rotonda“. Inoltre sembrerebbe che i protagonisti della rivolta abbiano anche appiccato il fuoco in un ufficio del secondo piano del carcere di Regina Coeli.

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