Von der Leyen avverte: “I prossimi cinque anni saranno ad alto rischio”

Proprio per questo motivo, la presidente della Commissione Ue ha deciso di nominare un commissario della Difesa, affinché L'Europa si doti di un progetto di difesa che ne garantisca la sicurezza sia nel breve che nel lungo termine

Redazione
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La presidente della Commissione europea, Ursula Von der Leyen, ospite al Globsec Forum di Praga, ha acceso i riflettori sulla necessità della costruzione di un sistema di difesa europeo, che protegga l’Unione europea da attacchi esterni, sia vicini nel tempo che imprevedibili. In considerazione delle evoluzioni geopolitiche degli ultimi anni, in particolare i due conflitti alle porte dell’Europa, la presidente ha annunciato la sua intenzione di nominare un commissario per la Difesa, che si occupi appunto di tutto ciò che riguarda la possibile militarizzazione dei Paesi membri dell’Ue.

Dobbiamo avere in mente una revisione sistemica della difesa europea. E questo è il motivo per cui nominerò un vero e proprio commissario alla difesa nella prossima Commissione” ha dichiarato Von der Leyen, sostenendo che “anche se gli europei prendono sul serio le attuali minacce alla sicurezza, ci vorranno tempo e investimenti per ristrutturare le nostre industrie della difesa. Il nostro obiettivo deve essere quello di costruire una produzione di difesa di dimensioni continentali“.

Von der Leyen: “L’Europa ha un ruolo cruciale da svolgere

La seconda metà del decennio sarà ad alto rischio” ha avvertito la presidente della Commissione europea, sostenendo che i conflitti in corso potrebbero non essere gli unici pericoli che l’Ue potrebbe incontrare. “Noi europei dobbiamo stare in guardia. Dobbiamo pensare alla nostra Unione come a un progetto di sicurezza intrinseco. Dove l’Europa centrale ha un ruolo cruciale da svolgere” ha quindi dichiarato Von der Leyen, esortando i Paesi membri a prendere consapevolezza dei passi da compiere nell’immediato futuro.

Il nostro obiettivo deve essere quello di costruire una produzione di difesa di dimensioni continentali” ha spiegato la presidente, sostenendo che le due guerre, in Ucraina e in Medio Oriente, “hanno messo in moto la geopolitica“, facendo comprendere anche all’Occidente che l’attenzione di ogni singola Nazione deve essere posta in relazione alla “dimensione della sicurezza“.

Von der Leyen ha però voluto porre l’attenzione anche su un aspetto positivo che i conflitti in corso hanno causato, anche se indirettamente. “Nella prima metà di quest’anno, il 50% di tutta la nostra produzione di elettricità proveniva da fonti rinnovabili. L’energia eolica e solare hanno generato  più elettricità di tutti i combustibili fossili messi insieme – ha spiegato Von der Leyen – Il tentativo di Putin di ricattare la nostra Unione non solo è fallito completamente, ma ha anche innescato la spinta  dell’energia rinnovabile europea autoctona“.

Von der Leyen: “Chi vuole fermare il sostegno all’Ucraina non sostiene la pace

La presidente della Commissione Ue ha voluto poi sottolineare il bisogno di continuare a sostenere l’Ucraina, Paese che da due anni e mezzo continua a lottare per difendere la propria integrità territoriale dall’attacco della Russia di Vladimir Putin. Le parole di Von der Leyen erano dirette a quei Paesi che ad oggi iniziano a credere che il Paese di Volodymyr Zelensky non stia più rispettando gli impegni presi, a causa delle offensive portate avanti in territorio russo.

Oggi, alcuni politici all’interno della nostra Unione, e persino in questa parte d’Europa, stanno intorbidendo le acque del nostro dialogo sull’Ucraina” ha dichiarato Von der Leyen, sostenendo che il grave errore di queste Nazioni è quello di “incolpare l’invaso e non l’invasore“. Una situazione che in passato non si è verificata e che anche oggi dovrebbe essere evitata.

Per far comprendere il suo punto di vista, la presidente ha posto ai presenti una serie di domande: “Incolpereste mai gli ungheresi per l’invasione sovietica del 1956? Incolpereste mai i cechi per la repressione sovietica del 1968?“. A questi quesiti ha risposto direttamente Von der Leyen: “La risposta è molto chiara: il comportamento del Cremlino era illegale e atroce allora. Ed è illegale e atroce oggi“.

Von der Leyen ha concluso il suo intervento, ricordando come “la pace non sia sinonimo di resa” e come “la sovranità non sia sinonimo di occupazione“. Proprio per questo, secondo la presidente, “coloro che sostengono l’interruzione del sostegno all’Ucraina non sostengono la pace: sostengono l’acquiescenza e la sottomissione dell’Ucraina“.

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