Azione sfida Forza Italia: proposto emendamento sullo ius scholae

L'emendamento proposto da Azione si concentra su un punto cruciale: il riconoscimento della cittadinanza italiana ai minori stranieri che abbiano completato un ciclo di studi di almeno 10 anni nel territorio nazionale, fino all’assolvimento dell’obbligo scolastico; Azione ha sottolineato l'importanza di coinvolgere Forza Italia nel processo di affinamento della proposta, data la sua paternità originaria

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Azione, il partito guidato da Carlo Calenda, ha annunciato una mossa significativa nel dibattito sulla cittadinanza in Italia, proponendo un emendamento sullo ius scholae all’interno del disegno di legge sulla sicurezza. Questo disegno di legge, che all’articolo 9 già prevede alcune modifiche alla legge riguardante la cittadinanza degli stranieri, sarà oggetto di discussione alla Camera dei Deputati a partire dal prossimo 10 settembre.

La proposta di emendamento di Azione rappresenta, come spiegato dal partito stesso, una traduzione normativa di un’iniziativa inizialmente avanzata da Forza Italia, ma che non è stata ancora formalizzata. La finestra temporale per la presentazione degli emendamenti è aperta fino al 9 settembre, offrendo quindi un margine sufficiente per raccogliere suggerimenti e contributi utili a migliorare e integrare il testo. In particolare, Azione ha sottolineato l’importanza di coinvolgere Forza Italia nel processo di affinamento della proposta, data la sua paternità originaria.

Ius Scholae, in cosa consiste tale proposta?

L’emendamento proposto da Azione si concentra su un punto cruciale: il riconoscimento della cittadinanza italiana ai minori stranieri che abbiano completato un ciclo di studi di almeno 10 anni nel territorio nazionale, fino all’assolvimento dell’obbligo scolastico. Questo intervento normativo mira a riconoscere pienamente i diritti di coloro che, pur essendo nati o cresciuti in Italia, non hanno ancora accesso alla cittadinanza italiana. Azione sostiene che il riconoscimento della cittadinanza a questi giovani non sia solo una questione giuridica, ma anche un passo fondamentale per promuovere l’integrazione e rafforzare la coesione sociale nel Paese. Offrire la cittadinanza a chi ha vissuto e studiato in Italia rappresenta, secondo il partito, un atto di giustizia e di riconoscimento del loro contributo alla società italiana.

In questo contesto, la proposta di Azione potrebbe avere un impatto significativo sul dibattito pubblico, soprattutto in un momento in cui la questione della cittadinanza e dell’integrazione è al centro dell’agenda politica. Il dibattito alla Camera offrirà dunque un’importante opportunità per discutere e, eventualmente, approvare un cambiamento legislativo che potrebbe influenzare la vita di migliaia di giovani nel Paese.

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