Il centrodestra sembrerebbe aver ritrovato una sorta di tranquillità, soprattutto grazie al passo indietro compiuto dal leader di Forza Italia, Antonio Tajani, che dopo giorni caotici in cui ha presentato una proposta di modifica della legge di cittadinanza, sembra essere tornato all’interno delle fila della maggioranza. Dopo lo “strappo” degli azzurri, che hanno aperto alle richieste delle opposizioni sul tema dello Ius scholae, la Lega ha gridato al tradimento, rimanendo sulla sua posizione contraria alla modifica dello Ius sanguinis e criticando le decisioni degli alleati, troppo controverse rispetto alle ideologie della maggioranza.
Nei giorni scorsi, quindi, si è iniziato a parlare di una possibile crisi di governo che avrebbe potuto addirittura portare alle elezioni anticipate. Questo agosto bollente avrebbe presagito un autunno ancora più controverso, tanto che Antonio Tajani, comprendendo la gravità della situazione, ha iniziato pian piano a moderare le sue iniziative, mostrandosi ogni giorno sempre meno convinto dell’avvicinamento al centrosinistra. “Noi siamo leali con gli elettori e con gli alleati” ha sostenuto il leader forzista, ribadendo che il partito “ha le proprie idee, nessuno può darci ordini e noi non vogliamo dare ordini agli altri“.
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La posizione sullo Ius scholae, però, non mina in alcun modo la stabilità di governo. “Non c’è nessuna possibilità che il governo cada” ha dichiarato fermamente il ministro degli Esteri, sostenendo che questa sia “un’ipotesi esagerata“. Per il momento, quindi, il tema della cittadinanza è stato declassato, anche se fino a qualche giorno fa sembrava essere diventato uno degli argomenti prioritari della politica. Ora, come ha sottolineato lo stesso vicepremier, il governo deve concentrarsi su temi più importanti, primo tra tutti quello della manovra finanziaria.
Tajani: “A settembre ci concentreremo sulla manovra“
Antonio Tajani ha quindi iniziato la sua ritirata sul tema dello Ius scholae, sostenendo che al prossimo vertice con Giorgia Meloni e Matteo Salvini, previsto per il 30 agosto, “il problema della cittadinanza non sarà centrale“. Il leader azzurro ha quindi spiegato che la priorità su cui concentrarsi nel prossimo autunno è quella della manovra finanziaria, con l’obiettivo di creare finalmente una “crescita” nel Paese. Tutto il resto, compreso il delicato tema della cittadinanza, passerà in secondo piano.
“Abbiamo un debito pubblico di 3mila miliardi però abbiamo anche la possibilità di fare una manovra che punti sulla crescita e lì dobbiamo concentrare i nostri sforzi” ha quindi sostenuto il vicepremier forzista, allontanando così del tutto il tema della cittadinanza dai riflettori. Il ministro degli Esteri ha poi affrontato anche la questione dell’Autonomia differenziata, sfruttandola per dimostrare la lealtà di Forza Italia alla maggioranza. “Era nel programma del governo, noi l’abbiamo votata, ma deve essere un’autonomia che garantisca a tutti i cittadini italiani, da nord a sud” ha sostenuto Tajani, aggiungendo: “Per questo abbiamo chiesto che prima vengano approvati i LEP e poi si applichi l’autonomia differenziata“.
Tajani: “Impossibile un governo con Pd e M5S“
Il vicepremier ha poi dovuto nuovamente tranquillizzare gli animi degli elettori e degli alleati di governo, sostenendo l’impossibilità di “un governo composto da Forza Italia e Movimento 5 Stelle o formato da Forza Italia e Partito Democratico” perché i forzisti sono “una forza di centrodestra e il nostro compito è occupare lo spazio tra Giorgia Meloni ed Elly Schlein“. In questo contesto, quindi, la mossa di Tajani sullo Ius scholae rientrerebbe nei tentativi del partito di allargare i consensi della maggioranza, “non lasciando spazio alla sinistra su grandi questioni come diritti e cittadinanza“.
Secondo Tajani, comunque, sarebbe necessario “parlare del tema della cittadinanza in generale, anche in riferimento allo Ius sanguinis, che consente di ottenere la cittadinanza se si ha un antenato italiano“. Questo perché, l’attuale modalità di assegnazione della cittadinanza avrebbe portato alla presenza di “molte persone che poi, nel passaporto, hanno la cittadinanza solo per interesse, ma non perché si sentono italiani“. Così, secondo Tajani, sarebbero necessarie delle modifiche che portino “a dare la cittadinanza a chi si sente davvero italiano“.
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