Nel corso del Meeting di Rimini, il tema del debito pubblico ha occupato un ruolo centrale, con interventi significativi da parte di figure di spicco della politica e dell’economia italiana. Dopo l’allarme lanciato dal Governatore della Banca d’Italia, Fabio Panetta, sulla necessità di ridurre il debito, il Ministro per gli Affari Europei, Raffaele Fitto, ha sottolineato l’urgenza di una “spesa pubblica buona” per affrontare il problema.
Debito buono e debito cattivo
Durante un dibattito che lo ha visto seduto accanto all’ex premier Enrico Letta e a Piero Cipollone, membro del Comitato esecutivo della Banca Centrale Europea (BCE), Fitto ha ripreso un concetto già espresso da Mario Draghi al Meeting del 2022, distinguendo tra “debito buono” e “debito cattivo”. Fitto ha sottolineato come la spesa pubblica sia aumentata, talvolta in modo discutibile, e ha esortato a ridurre quella improduttiva, focalizzandosi invece su investimenti di qualità che possano contribuire a ridurre il debito.
Leggi Anche
“La crescita economica è determinata dalla qualità della spesa“, ha dichiarato Fitto, evidenziando l’importanza della spesa pubblica nel Piano Nazionale di Ripresa e Resilienza (Pnrr) e la necessità di accompagnarla con riforme strutturali. Sul fronte europeo, il ministro ha posto l’accento sulla necessità di un coordinamento strategico delle risorse e sull’importanza di una reazione tempestiva alle dinamiche globali. Fitto ha apprezzato particolarmente il discorso della Presidente della Commissione Europea, Ursula von der Leyen, in cui si è parlato di sburocratizzazione e semplificazione.
Cipollone: “Fondamentale ritorno a inflazione 2%“
A margine dell’incontro, Piero Cipollone ha sottolineato l’importanza di un ambiente macroeconomico stabile, con un’inflazione sotto controllo, come condizione necessaria per garantire una programmazione a lungo termine per imprese e famiglie. “Il ritorno a un’inflazione del 2% è fondamentale“, ha dichiarato Cipollone, aggiungendo che la stabilità dei prezzi è cruciale per affrontare le sfide che attendono l’Europa, tra cui la transizione ecologica, quella digitale e il rafforzamento della sicurezza.
Cipollone ha inoltre evidenziato il costo delle transizioni green, digitale e difesa, stimato in 5.400 miliardi di euro tra il 2025 e il 2031. Per affrontare queste sfide, ha suggerito la creazione di una capacità fiscale comune europea, pur ribadendo l’urgenza di ridurre il debito pubblico. “La strada per finanziare questa transizione è molto stretta“, ha concluso Cipollone, sottolineando la necessità di un’azione concertata a livello europeo.
© Riproduzione riservata