Oggi Papa Francesco ha mandato una benedizione alla missione Sar di don Mattia Ferrari con Mediterranea Saving Humans e con la Fondazione Migrantes della Conferenza episcopale italiana e ha accolto al Vaticano i partecipanti del convegno del Network internazionale di legislatori cattolici (ICLN).
Papa benedice la missione Sar di don Mattia Ferrari
Papa Francesco ha inviato una benedizione a don Mattia Ferrari, parroco dell’organizzazione umanitaria Mediterranea Saving Humans, che in questi giorni è in missione Sar insieme alla Fondazione Migrantes della Conferenza episcopale italiana. Sono partiti a bordo della Mare Jonio – un rimorchiatore riutilizzato per le operazioni Sar di Mediterranea – con l’obiettivo di salvare i migranti.
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Trapani è il punto di partenza della missione che è stata lanciata oggi da Mediterranea Saving Humans. L’organizzazione per la prima volta è in missione con Migrantes. Grazie al sostegno dei vescovi la Mare Jonio sarà affiancata da una nave di supporto che trasporta altri volontari e personale medico, oltre a un mediatore culturale e a un piccolo gruppo di giornalisti.
Don Mattia Ferrari ha dichiarato che “è una barca d’appoggio preparata assieme a Migrantes con a bordo due direttori diocesani di Fano e di Caltanissetta. Questo è l’ennesimo tassello di una collaborazione con la Chiesa che va avanti da anni e che è fatta soprattutto di tante relazioni e ai vari livelli dalle parrocchie alle diocesi, alla Chiesa universale”. Questa collaborazione “vede uniti Chiesa e persone di buona volontà, provenienti da tanti mondi sociali e mondi culturali diversi, uniti nel comune amore viscerale, come indica il Vangelo, verso i nostri fratelli e sorelle migranti”.
Dice che è un percorso che si fa insieme “anche attraverso il soccorso in mare e soccorrendo le persone dai naufragi, dai respingimenti diamo carne alla fraternità, quella fraternità universale che non può rimanere un valore astratto, ma deve farsi carne attraverso i nostri corpi, le nostre vite, le nostre relazioni”. Andare per mare significa anche “spezzare questo muro di cinismo e di indifferenza“, per poter “svegliare le coscienze, perché la società è troppo distratta e non possiamo continuare a tollerare questa strage continua fatta di naufragi e di respingimenti”.
Il convegno internazionale di legislatori cattolici
Il Papa ha ospitato oggi in Vaticano i 170 partecipanti al convegno del Network internazionale di legislatori cattolici (ICLN), che si tiene a Frascati e Roma dal 22 al 25 agosto sul tema “Il mondo in guerra: crisi permanenti e conflitti – Cosa significa per noi?”.
Per l’occasione ha dichiarato che la crisi in corso è una minaccia agli sforzi compiuti dalla Comunità internazionale “al fine di incoraggiare la cooperazione nell’affrontare le gravi ingiustizie e le pressanti sfide sociali, economiche e ambientali che la famiglia umana si trova ad affrontare. Le nostre coscienze non possono non commuoversi per le scene di
morte e distruzione che quotidianamente abbiamo davanti agli occhi”.
“Abbiamo bisogno di ascoltare il grido del povero, delle vedove e degli orfani di cui parla la Bibbia, per vedere l’abisso di male che sta nel cuore della guerra e per decidere con ogni possibile mezzo di scegliere la pace“. Papa Francesco dice che la sconfitta non è quella di un paese nei confronti di un altro, ma è la guerra stessa.
Punta tutto sul dialogo che è l’anima della cooperazione internazionale. Importante è inoltre “sostenere il diritto umanitario internazionale e fornirlo di basi giuridiche sempre più solide. Ciò naturalmente richiede di lavorare per una distribuzione sempre più equa dei beni della terra, assicurando lo sviluppo integrale delle persone e dei popoli, e superando così le scandalose disuguaglianze e ingiustizie che alimentano conflitti a lungo termine e generano ulteriori torti e atti di violenza in tutto il mondo”
Il Pontefice dice che a volte le guerre sono inevitabili, ma è possibile risolverli con il dialogo e la sensibilità nei confronti degli altri. Le guerre non si risolvono stando soli. Per Bergoglio, “forse più di ogni altra cosa, il nostro mondo, stanco della guerra, ha bisogno di rinnovare lo spirito di speranza che ha portato a fondare le strutture di cooperazione a servizio della pace all’indomani della seconda guerra mondiale”.
“Possa il vostro impegno per il bene comune, sostenuto dalla fede nelle promesse di Cristo, servire da esempio per i nostri giovani. Quanto è importante per loro vedere modelli di speranza e ideali che contrastino i messaggi di pessimismo e cinismo – non dimentichiamo i messaggi cinici: sono terribili! – e a questi messaggi di disperazione, pessimismo e cinismo a cui i giovani sono così spesso esposti” è l’augurio del Papa che fa ai legislatori cattolici.
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