Piantedosi torna sullo Ius Scholae: “Rischio che diventi incentivo alle partenze irregolari”

Ius Scholae e Ius soli. Il ministro dell'Interno chiarisce la sua posizione in merito alla questione che sta infervorendo le parti politiche

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Ho premesso che il Parlamento è sovrano e ogni dibattito pubblico sul tema è pienamente legittimo. Qualsiasi riflessione per migliorare l’integrazione nella nostra società è utile“, afferma il ministro dell’Interno, Matteo Piantedosi, sul tema dello Ius Scholae. La questione sta alimentando polemiche dall’opposizione e il capo del Viminale sottolinea: “L’Italia è il Paese che ha concesso il numero maggiore di cittadinanze a livello europeo negli ultimi 10 anni, molto più di Paesi che alcuni indicano come un modello da seguire. Rappresentare, pertanto, il nostro Paese come inospitale, chiuso o retrogrado è falso e inaccettabile: ed è quella discussione intrisa di pregiudizi da rimuovere a cui ho fatto riferimento“, riporta Il Giornale.

Piantedosi: i dubbi del ministro

La questione dello Ius Schoale ha alimentato la polemica non solo dall’opposizione ma anche dalla stessa coalizione. Il leader della Lega, Matteo Salvini ha palesemente espresso il dissenso verso la posizione del vicepremier azzurro, Antonio Tajani. Piantedosi calma le acque: “La dialettica interna alla maggioranza è un valore e non un rischio per la stabilità: succede così nei Paesi democratici. Rilevo tra l’altro che questo confronto interno alla maggioranza di governo viene spesso drammatizzato dalle stesse voci che accusano il centrodestra di attuare una svolta autoritaria nel Paese: un controsenso“.

Di fatto, in Europa nessun Paese applica lo Ius soli e il capo del Viminale sostiene: “I Paesi che prevedono una sorta di ius soli lo adottano in maniera molto temperata, legando la cittadinanza anche al fatto che il genitore del minore sia entrato legalmente. Rispetto a questi Paesi, noi abbiamo un sistema già adesso molto più generoso. Peraltro la legge attuale è in vigore da anni e nessun governo precedente ha prodotto sforzi concreti per cambiarla“.

Matteo Piantedosi
Il ministro dell’Interno Matteo Piantedosi

Piantedosi poi parla di quali rischi comporterebbe l’applicazione dello ius schoale e ius soli: “Una sorta di ius soli da noi già esiste: riguarda i nati in Italia che ottengono la cittadinanza a 18 anni, se hanno trascorso la loro vita nel nostro Paese, e già oggi per costoro si valuta la frequenza scolastica come elemento di integrazione ai fini della concessione. Più in generale le evidenzio che già oggi quasi il 40% delle concessioni di cittadinanza nel nostro paese riguardano ragazzi entro i 19 anni“. “Discutere di tutto è legittimo ma va considerato attentamente il rischio di soluzioni che possano diventare un fattore di sostanziale incentivo alle partenze irregolari” ha poi sottolineato al Giornale.

Per Piantedosi, lo ius soli e ius scholae possono diventare scorciatoie per ottenere la cittadinanza. “Il rischio è molto alto. In molti potrebbero essere incoraggiati dai trafficanti ad arrivare da noi con traversate molto pericolose nel miraggio di poter ottenere la cittadinanza con solo pochi anni di frequenza scolastica dei propri bambini perché questo renderebbe inespellibili anche i loro genitori. Sarebbe un sostanziale cambiamento delle principali regole di ingresso sul territorio nazionale“.

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