Il ministro delle Imprese e del Made in Italy, Adolfo Urso, ha partecipato oggi al Meeting di Rimini, cogliendo l’occasione per trattare alcune questioni complesse e confuse che il suo ministero sta affrontando. Prima tra tutte la crisi di Stellantis, il cui futuro sembra incerto, soprattutto per quanto riguarda la produzione di auto su territorio italiano. Una situazione piuttosto delicata, su cui Urso continua a lavorare nella speranza di salvare almeno una parte del settore automotive nel nostro Paese.
Il ministro, però, anche durante il suo intervento alla fiera di Rimini, ha voluto evidenziare che gli sforzi del governo non sono abbastanza se non vengono abbinati anche a quelli dell’azienda franco-italiana. “Tocca alla Fiat assumersi la responsabilità sociale, tocca a Stellantis rilanciare l’auto in Italia e noi aspettiamo una risposta da tempo. Il governo ha fatto la sua parte, Stellantis no” ha infatti sostenuto, con una certa venatura di risentimento. Urso ha continuato spiegando che il Ceo di Stellantis, il portoghese Carlos Tavares, ha chiesto al governo italiano di “superare le restrizioni della normativa Euro 7 e avviare un piano di incentivi” e che entrambe le richieste sono state soddisfatte.
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Nonostante questo, però, non sono giunte notizie sul futuro della Gigafactory di Termoli, per cui il ministro è pronto a dirottare i fondi del Pnrr che erano stati stanziati alla struttura, preferendo utilizzarli per altro. Il ministro ha poi sostenuto che l’esperienza della fiera di Rimini avrebbe potuto essere propedeutica per Tavares, perché “forse avrebbe compreso meglio cosa significa fare impresa, fare impresa sociale, perché io penso che il compenso dei manager dovrebbe essere commisurato non solo ai dividendi degli azionisti ma anche alla sostenibilità sociale del Paese, agli occupati che realizza“.
Urso: “Incentivi solo ad auto con componenti europei“
Adolfo Urso sta tentando di salvare il mercato italiano dell’automotive dalle influenze straniere, per evitare che le eccellenze italiane continuino ad assottigliarsi sempre di più. Il ministro delle Imprese ha quindi annunciato che “il prossimo piano incentivi sarà espressamente limitato ad auto con componenti europee, quindi italiane” nella speranza che “Stellantis, come altre case produttrici, premi la componentistica nazionale, straordinaria forza del Made in Italy“. Urso ha sottolineato come la promessa di Tavares, di produrre un milione di veicoli in Italia, possa rimanere solamente un progetto su carta, poiché “continuano ad arrivare segnali
negativi sul fronte della produzione e del ricorso alla cassa integrazione“.
Il ministro, però, non ha voluto chiudere tutte le porte, sostenendo che nel caso in cui vi fosse “l’intenzione di accrescere la produzione in Italia” allora il governo “sarà pronto a un lavoro comune“. Insomma, è il turno di Stellantis di dimostrare che le intenzioni di migliorare l’economia e il settore automobilistico italiano esistono e sono considerate priorità.
Urso: “La sentenza dell’Ue su Ilva si basa su informazioni datate“
Il ministro Urso ha dichiarato che il governo è pronto ad affrontare la possibilità di un fermo dell’ex Ilva, che potrebbe essere deciso da una sentenza dell’Unione europea. “Sei mesi fa siamo riusciti a prendere il controllo dell’azienda, a pochi giorni dalla chiusura dell’ultimo altoforno che avrebbe compromesso tutti gli impianti. Abbiamo attivato tutte le procedure per la messa in sicurezza dello stabilimento e la ripresa produttiva e attivato già le procedure per l’assegnazione a nuovi player produttivi” ha spiegato il ministro, per poi dichiarate che “la sentenza della Corte si basa su dati ormai superati“.
Per quanto riguarda le indagini della magistratura italiana sulla presunta associazione a delinquere nella gestione Morselli/Mittal, Adolfo Urso ha preferito non esprimersi, sostenendo di essere “sempre stato fiducioso nel lavoro della autorità competenti” e aggiungendo: “Spero che questa vicenda faccia riflettere anche chi ha scatenato una campagna
per impedire che intervenissimo“.
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