Il male è un linguaggio universale, comune a tutte le culture, che spesso colpisce vigliaccamente le categorie più fragili o minoritarie, che purtroppo non trovano sempre una tutela da parte di chi detiene il potere. È innegabile che sia all’ordine del giorno leggere di donne uccise da chi affermava di amarle. Questo fenomeno, sempre più frequente, rappresenta un indicatore dell’evoluzione delle culture. La gestione delle violenze a sfondo razziale, di genere o legate all’orientamento sessuale, e il modo in cui si cerca di arginare la violenza tutelando le vittime, si sono sempre scontrati con una mentalità altalenante, in bilico tra un’evoluzione e una regressione umana. Questo è il tema attualmente dibattuto dal Parlamento Europeo nel tentativo di arginare la violenza di genere.
Norme Depotenziate
Il Parlamento, cercando di contrastare il fenomeno dei femminicidi, lo scorso 6 febbraio ha apportato modifiche alle norme a tutela delle donne, depotenziandone i punti principali. È stato ridefinito il concetto di stupro, non più considerato un “reato a livello europeo“, ma ridotto a un “rapporto sessuale senza consenso“, come espresso in una nota di Meritocrazia Italia. Questo cambiamento ha generato dissensi in alcuni stati membri dell’Unione Europea, tra cui Bulgaria, Ungheria e Repubblica Ceca, le cui posizioni ideologico-culturali non condividono la definizione di genere proposta. Altri paesi, come Francia, Germania e Paesi Bassi, hanno invocato il principio di sussidiarietà. Tuttavia, il diritto penale resta di competenza dei singoli Stati, che seguono direttive giuridiche con l’obiettivo di garantire la coerenza con i quadri normativi nazionali.
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Il necessario equilibrio tra gli obiettivi, che si scontrano con diverse criticità, non ha prodotto risultati positivi, portando a compromessi che hanno finito per mettere in secondo piano la tutela delle donne. A complicare ulteriormente la situazione, vi sono gli interessi legati alle imminenti elezioni europee, che hanno portato a un rinvio piuttosto che a una decisione concreta, sacrificando l’importante azione di contrasto a questo fenomeno.
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