Antonio Tajani difende lo Ius Scholae: “Non è un argomento della sinistra”

Secondo il vicepremier forzista il tema della cittadinanza non spaccherà la maggioranza perché non è un tema dell'agenda di governo

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Ius Scholae, manovra finanziaria, nomine Rai, commissario europeo, sono questi gli argomenti principali che dovranno essere discussi nel vertice previsto per il 30 agosto alla presenza di Giorgia Meloni, Matteo Salvini e Antonio Tajani. Un primo incontro prima dell’autunno che servirà a decidere le priorità e a costruire un’agenda di governo che funzioni e che sia sostenibile. Il vicepremier forzista è convinto che non vi siano attriti o contrasti all’interno della maggioranza, come conferma al Corriere della Sera, perché “non c’è nulla di male nell’avere posizioni diverse su alcuni argomenti tra partiti che pure sono alleati e leali“.

Nessun pericolo di una frattura irrecuperabile, quindi, anche a livello di Ius Scholae: “Non è un problema perché non è un tema dell’agenda di governo e se avessimo tutti la stessa idea su tutto saremmo un partito unico“. Il ministro degli Esteri si senti anche di alzare il tiro, sostenendo che queste differenze siano in realtà punti di forza cheallargano il campo dei potenziali elettori“.

Non vi sarebbero crisi in corso e il vertice a due tra Salvini e Meloni, avvenuto ieri a Ceglie Messapica in Puglia, non è il sintomo dell’inizio di una spaccatura con Forza Italia, a causa dell’attivismo del partito. “Noi non siamo vicini o, peggio, a traino della sinistra. Tantomeno facciamo “inciuci”. Tutto quello che pensiamo lo diciamo, ci muoviamo alla luce del sole” ha infatti tuonato Tajani, stroncando la questione sul nascere.

Tajani: “Sullo Ius scholae Berlusconi era favorevole

Il leader di Forza Italia sembra stufo di essere avvicinato al centrosinistra e alle idee che questi portano con sé. Il ministro degli Esteri ritiene di non aver aperto alle opposizioni, né di aver regalato loro un assist, ma solamente di aver proposto una riforma giusta a cuiBerlusconi era favorevole“. La posizione del partito, quindi, non è cambiata neanche in materia di diritti e l’obiettivo è quello di “discutere proposte equilibrate prima di tutto con i nostri alleati, poi se altri vogliono aggiungersi ben vangano“.

Forza Italia, però, vorrebbe sottrarre alla sinistra il terrendo dei diritti, iniziando dallo Ius Scholae che “non è un argomento di sinistra, è una presa d’atto rispetto a una realtà che cambia“. Tajani ha anche voluto sottolineare che al momento “le priorità del Paese sono altre” ma non si esclude che nel prossimo futuro la riforma della cittadinanza possa essere presa in considerazione. Tornando sulla presunta contrarietà della Lega sulla materia, Tajani ha voluto mettere in chiaro un elemento: “Nessuno può dire all’altro ‘non devi parlare di questi temi o fai un favore alla sinistra’. Non prendiamo lezioni su come ci si oppone alla sinistra e non rinunciamo ai nostri principi. Non lo accettiamo“.

Tajani: “Temo strumentalizzazioni su Arianna Meloni

Incalzato sull’ipotesi di un’inchiesta giudiziaria su Arianna Meloni, sorella del premier, per presunte influenze nelle nomine del governo nelle partecipate, Antonio Tajani è stato lineare e conciso: “Non vorrei che ci fosse una strumentalizzazione a fini politici per indebolire il presidente del Consiglio e il governo, usando il filone giudiziario come si faceva con Berlusconi“. Una preoccupazione che però non ferma Forza Italia dall’apertura a temi finora trattati prevalentemente a sinistra.

Arianna Meloni
Arianna Meloni

Non può essere vietato discutere della concessione della cittadinanza per ragazzi che sono nati o vivono e studiano qui, che si sentono, che conoscono la nostra lingua e cultura, che vogliono contribuire alla vita del Paese” ha rivendicato il vicepremier, tornando nuovamente sull’argomento Ius Scholae, e aggiungendo con tono duro: “Ci sono persone di pelle non bianca che lavorano nelle forze armate, che difendono il nostro Paese. Perché dovrebbero essere diversi da altri? Vanno bene solo se vincono medaglie? O sono meglio i tanti che magari vivono in Sud America, totalmente disinteressati a stare qui ma chiedono il passaporto italiano solo perché è utile?“.

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