Scatta il vertice pugliese tra Meloni e Salvini: al centro commissario Ue e Ius scholae

Entrambi i leader politici sono in vacanza in Puglia e oggi si incontreranno per discutere di alcuni dei dossier che saranno affrontati a settembre. Non si esclude l'ipotesi della visita di Roberta Metsola, anche lei in vacanza in una località poco distante

Redazione
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Il Presidente del Consiglio Giorgia Meloni si prenderà oggi una pausa dalle sue vacanze estive per mettere in chiaro alcune questioni con il vicepremier leghista Matteo Salvini, che sarà ospite della blindatissima masseria pugliese in cui il premier risiede da qualche giorno. Si prevede quindi un programma che si districherà all’insegna dei dossier che aspettano i due leader politici a settembre: dal commissario europeo da presentare a Ursula Von der Leyen fino alla complessa questione delle nomine Rai.

Nel mezzo, la possibilità di incontrare la presidente del Parlamento europeo Roberta Metsola. Tutti e tre gli esponenti politici, infatti, sono in vacanza in Puglia e il premier avrebbe deciso di sfruttare il momento per riuscire a portare a casa qualche risultato prima dell’inizio dei lavori parlamentari. Se la partecipazione di Matteo Salvini è ormai certa, rimane in bilico quella della presidente dell’Europarlamento, che potrebbe non riuscire a far visita alla leader dei Conservatori europei prima della sua partenza.

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Roberta Metsola, presidente dell’Europarlamento

Nel caso in cui Meloni dovesse accontentarsi della sola presenza di Matteo Salvini, sembra quasi certo che i due dovranno affrontare il delicatissimo tema della candidatura di Raffaele Fitto come commissario Ue, poiché la sua assenza in Italia potrebbe provocare più problemi di quanti la sua presenza a Bruxelles potrebbe risolverne. Inoltre, sembrerebbe che i due leader dovranno discutere anche dell’apertura di FI allo Ius Scholae, argomento che potrebbe segnare il definitivo allontanamento del partito di Silvio Berlusconi dalla maggioranza di governo.

Il dubbio sul candidato per Bruxelles

Tra poche settimane Ursula Von der Leyen deciderà i nomi e i ruoli dei commissari che la accompagneranno nei prossimi delicatissimi cinque anni. Che ruolo giocherà l’Italia? La risposta risiede proprio nelle decisioni che in queste ore potrebbe prendere il Presidente del Consiglio. Dopo il mancato sostegno della leader di FdI al secondo mandato della tedesca come presidente della Commissione Ue, e dopo la pubblicazione del maxi report sulla salute dello stato di diritto in Europa, sembrerebbe che i rapporti tra Italia e Bruxelles non siano proprio idilliaci.

Quindi, la decisione del nome da presentare come possibile candidato risulta fondamentale. Il premier vorrebbe portare a casa un portafoglio di peso, possibilmente in ambito economico, ma la certezza che Von der Leyen ceda alla richiesta per il momento sembra mancare. L’Italia dovrà quindi presentare il nome di un commissario che convinca Bruxelles e che non peggiori la situazione che ci troviamo ad affrontare. Secondo fonti interne a Palazzo Chigi, sembrerebbe che il ministro per gli Affari europei con delega al Pnrr, Raffaele Fitto, sia la scelta ideale. A fermare il Presidente del Consiglio è la mancanza di un nome che possa sostituirlo in Italia.

Ursula Von der Leyen
Ursula Von der Leyen, presidente della Commissione Ue

Così oggi è possibile che Giorgia Meloni e Matteo Salvini trattino proprio di questo argomento, alla ricerca di soluzioni alternative e di proposte che possano evitare un rimpasto di governo fallimentare. Sembrerebbe che tra i nomi presi in considerazione ci siano quelli di Elisabetta Belloni e Roberto Cingolani, così come si fa strada l’ipotesi che tra i candidabili vi sia anche il governatore del Veneto Luca Zaia. Il leghista, infatti, avrebbe dichiarato al Corriere della Sera: “Sono puntualmente candidato a tutto quello che passa per strada, commissario Ue, ministeri…“.

I timori sullo Ius Scholae

Giorgia Meloni dovrà affrontare con Matteo Salvini l’ultima polemica estiva nata a Roma e riguardante le norme che regolano la cittadinanza italiana. Le opposizioni hanno ripreso la loro battaglia per la modifica dello Ius sanguinis, ovvero il diritto che attualmente decreta che si è italiani dal momento in cui si nasce da genitore con cittadinanza italiana, e la sua sostituzione con un diritto meno arcaico e più “giusto“. A preoccupare i due leader di governo è il fatto che Forza Italia, partito dell’altro vicepremier, abbia aperto alla possibilità dello Ius Scholae, ovvero il diritto che rende italiani coloro che hanno frequentato almeno un ciclo di studi in Italia.

Le preoccupazioni del presidente del Consiglio risiedono nel fatto che, se il vicepremier leghista decidesse di bocciare del tutto la proposta, Forza Italia potrebbe realmente aprire ad un’alleanza col centrosinistra, Pd compreso. Una possibilità che va evitata ad ogni costo, soprattutto in un momento in cui il centrosinistra sta cercando di riformarsi intorno ad una proposta di governo unitaria che crei una valida alternativa al governo attuale.

Si ipotizza, quindi, che a settembre sarà possibile un dialogo sulla cittadinanza, che permetta alle istituzioni di chiarire i dubbi che ancora attanagliano l’argomento e finalmente gestire un ramo dei diritti, troppo a lungo ignorato.

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