Ius Scholae, Calenda elogia FI: “Abbiamo bisogno di nuovi italiani”

L'apertura di Forza Italia ha dato speranze ad Azione sulla possibilità di una coalizione che renda il centro una valida alternativa alle destre

Redazione
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Le Olimpiadi di Parigi hanno causato una conseguenza inaspettata in Italia: la riapertura del dialogo sulla cittadinanza. Lo Ius sanguinis, il diritto di sangue, è realmente la normativa più corretta per decidere a chi spetta la cittadinanza italiana e a chi no? Secondo le opposizioni e Forza Italia la risposta sarebbe un sonoro “no“. Allora, quale sarebbe il diritto da tenere in considerazione? Sembrerebbe che la politica italiana stia valutando lo Ius Scholae, ovvero il diritto che garantirebbe la cittadinanza a coloro che hanno frequentato almeno un ciclo di studi completo in Italia.

Forza Italia ha mostrato la sua apertura nei confronti di questa possibilità, causando l’ennesima spaccatura nella maggioranza di governo. Se il Pd è su posizioni più estremiste, con la proposta dello Ius soli, ovvero il diritto di nascita per coloro che sono venuti al mondo sul territorio italiano, il resto del centrosinistra si sarebbe attestato sullo Ius Scholae. Tra questi sembrerebbe particolarmente favorevole Carlo Calenda, leader di Azione, che avrebbe dichiarato: “Penso che abbiamo bisogno di nuovi cittadini, di nuovi italiani. Lo richiede la demografia“. Secondo l’ex volto del Terzo polo, la soluzione per l’integrazione risiederebbe nel sistema scolastico, per cui lo Ius Scholae è la soluzione migliore da applicare.

Raffaele Nevi, portavoce di Forza Italia
Raffaele Nevi, portavoce di Forza Italia

Inoltre, l’apertura di Forza Italia sarebbe un segnale positivo, nell’ottica delle costruzione di un centro che possa costituirsi come un’alternativa alle destre. Se qualcuno ritiene che tale posizione dei forzisti sia un’avvicinamento alla sinistra, il deputato azzurro Raffaele nevi ha voluto riportare la vicenda su un piano di realtà: “La nostra non è una svolta a sinistra. Abbiamo le nostre proposte e quando le riteniamo giuste ed equilibrate non ci preoccupiamo di chi le condivide e chi non le condivide“.

Ius Scholae, la posizione di Azione

I nuovi cittadini dovranno rispettare le nostre leggi e conoscere la nostra cultura, e dove iniziare questo processo se non dalla scuola?” ha dichiarato Carlo Calenda, sostenendo ampiamente la possibilità dello Ius Scholae in Italia. Azione sembrerebbe pronta ad una revisione della norma, come dimostrano anche le prese di posizione di alcuni esponenti politici. “Lo Ius scholae è una riforma non solo giusta ma utile  allo sviluppo dell’Italia” ha dichiarato Elena Bonetti, vicepresidente di Azione, sottolineando che senza “senza una seria politica di integrazione e promozione di competenze adeguate l’Italia non potrà vincere le sfide demografiche, sociali, economiche che ha davanti“.

Allo stesso modo, il vicesegretario Ettore Rosato, ha sottolineato che l’apertura mostrata da Forza Italia “è un fatto molto importante” che potrebbe porre fine alla negazione di un diritto, che dovrebbe spettare a tutti quei ragazzi che “parlano italiano, spesso il dialetto della loro città, giocano e studiano con i nostri figli, pensano al futuro come italiani, ma vivono limitati nei diritti perché le nostre norme sono arcaiche“.

Russo (FI): “Necessario un confronto con il Pd

Paolo Emilio Russo, deputato di Forza Italia e capogruppo azzurro in commissione Affari  costituzionali, ha sostenuto che l’apertura dei forzisti arriva su una legge che non è urgente ma che è giusta. Per questo il partito sta cercando di lavorare nell’ipotesi di presentare una proposta in autunno, possibilmente sostenuta da altre forze politiche. Secondo il capogruppo azzurro è più che necessario un confronto con il Partito democratico, perché “è il partito principale dell’opposizione ed è tornato in salute“. Allo stesso tempo, però, i democratici devono abbandonare l’idea dello Ius soli, in quanto “non può avere successo in questa legislatura, che trova tutta la maggioranza in Parlamento e nel Paese contraria“.

Secondo Russo, inoltre, tale proposta non metterebbe in alcun modo in difficoltà il governo, ma “è chiaro che in questo dibattito avrà un ruolo decisivo il primo partito della coalizione e della premier. Non mi stupirei che possa esprimere una posizione diversa da quella che molti si aspettano, perché ha dirigenti preparati sul tema“.

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